Settembre al Parco: Finardi premiato col Pitagora d’argento, stasera è la volta di Noemi

Catanzaro Attualità

Dopo Eugenio Finardi - lirico e blues, elettrico e acustico, prosegue in tutta allegria Settembre al Parco, giunto alla quarta serata della kermesse in cui si esibirà Noemi. La manifestazione che si avvale sostegno economico della Regione, continua di pari passo con il Catanzaro Jezz Fest con inizio a partire da domani, e gli spettacoli teatrali delle compagnie locali fino al 21 settembre.

Per tornare a Finardi, Patrizia, è il nome delle sue due mogli – e ad entrambe la canzone non piace - che è un lento per eccellenza scritto per pianoforte e batteria elettronica, è diventato un pezzo quasi dance.

Musica Ribelle praticamente folk, e ancora pezzi come Il Vecchio sul Ponte, che non fa da un po’, e l’immancabile Extraterreste e una nostalgica “Dolce Italia”, giusto per citare qualche esempio.

Sul palco insieme a Eugenio Finardi hanno suonato, con grande talento e affiatamento: alle chitarre Giuvazza, all’anagrafe Giovanni Maggiore, che ha aperto il concerto con due brani tratti dal suo album solista, “Nudisti al sole”, uscito a fine 2017 (la vivacissima Aspirine e la più dolce Ti lascio tutto, al basso Marco Lamagna, alla batteria Claudio Arfinengo e al violoncello la nipote Federica Finardi Goldberg.

Al termine dello spettacolo, presentato dalla giornalista Rossella Galati, il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, ha voluto omaggiare l’artista del Pitagora d’argento”, la scultura realizzata dal maestro orafo Michele Affidato che raffigura il filosofo e matematico, fondatore della Scuola nella antica Kroton, considerata capitale della Magna Graecia: “un segno di ospitalità e accoglienza che speriamo il maestro porti nel cuore, ricordando Catanzaro, eccellenza culturale della Calabria”.

Nel dare forma al Pitagora d’Argento, Affidato si è ispirato al dipinto di Raffaello SanzioLa scuola di Atene”, custodito nei Musei Vaticani, in cui sono raffigurati i più celebri filosofi e matematici dell’antichità ed in cui Pitagora compare in primo piano, seduto ed intento a leggere un grosso libro.

Un’opera, questa, che il maestro orafo calabrese ha voluto ideare e realizzare al fine di promuovere in importanti eventi la storia e la cultura del suo territorio.

Con il presidente Bruno sul palco, anche ieri sera il direttore del Parco Rosetta Alberto, e il direttore artistico Massimo Fotino che, esaltando la costruzione di un programma che ha voluto parlare a tutti, ha rimarcato come “la cultura è l’unica ‘droga’ che rende indipendenti”.

Il terzo appuntamento delle Cartoline del cabarettista Enzo Colacino è stato dedicato al dialetto catanzarese. Patrimonio della cultura e delle tradizioni catanzaresi, il dialetto della città costituisce un bene da mantenere e promuovere per le nuove generazioni.

Colacino ha animato un esilarante corso di dialetto che ne illustra le caratteristiche della pronuncia e della scrittura attraverso riferimenti anche ai motti e ai detti della Calabria, coinvolgendo il pubblico negli “esercizi” grammaticali e di fonetica proposti.

Ma c’è un’altra rassegna “Catanzaro, le città nella città”, che si snoda all’interno di Settembre al Parco – Naturart 2018, nei locali del Museo Musmi, infatti ieri pomeriggio a partire dalle 17.30, il pomeriggio si è aperto con la relazione dell’archeologo Francesco Cristiano, che ha condotto il pubblico attraverso i meandri di una città nascosta, ricca di misteri tutti da scoprire e particolari di grande interesse storico ancora da indagare e comprendere a fondo, come quello dell’antica abbazia di San Leonardo, il più importante santuario di rito greco dell’antica città, costruito nel 1120, che presumibilmente era ubicato nei pressi della porta di Pratica e che poi, fu costruito sul monte Pezzano, nella zona nord della città.

Il dottor Cristiano ha dipinto il quadro storico dell’antica città, una Catanzaro molto diversa da quella che conosciamo oggi: la zona nord ricca di orti e giardini, con le sue chiese e i suoi monasteri, che in epoca moderna si è arricchita anche con la costruzione del cimitero monumentale e poi la zona fuori dalle mura, dove venne edificato, in epoca moderna il Palazzo di Giustizia, oggi Via Indipendenza, con piazza Matteotti, nate dopo il taglio della roccia del colle San Giovanni.

A seguire, una visione teatrale in chiave comica della fondazione di Catanzaro e del suo Hinterland con due esilaranti sketch tratti dalla commedia “Viva Catanzaro” a cura degli attori del Teatro Incanto capitanati da Francesco Passafaro.

Infine, ieri è stata aperta al pubblico la mostra fotografica curata dall’artista Anna Rotundo e dall’Associazione Terre Ioniche, che mostra Catanzaro e i suoi quartieri, con una sezione dedicata ai borghi dell’hinterland. La mostra è allestita nella Sala dei Giardinieri, accanto al Museo Musmi.