Pesca. Firmato decreto per uso reti a strascico in Calabria
Il direttore generale del Dipartimento Pesca del Ministero delle Politiche Agricole ha firmato il decreto di autorizzazione all'uso delle reti a strascico negli specchi d'acqua antistanti ai Compartimenti marittimi della Calabria ricompresi nella fascia tra le 0,7 e le 1,5 miglia nautiche dalla costa, a condizione che la profondita' del fondale non sia inferiore all'isobata dei 50 metri. Lo comunica il deputato del Pdl Giovanni Dima, secondo il quale "questa è una notizia sicuramente positiva perche' rappresenta un segnale di attenzione del Governo nazionale verso la marineria calabrese che ha giustamente protestato per l'entrata in vigore del regolamento comunitario n. 1967/2006 che ha introdotto evidenti limitazioni alle attivita' di pesca. Abbiamo piu' volte evidenziato - prosegue - in sede parlamentare come questo regolamento, pensato ed immaginato a Bruxelles senza tenere nella dovuta considerazione la specificita' italiana, non rispondesse affatto alle reali e concrete esigenze della marineria nazionale, e calabrese in particolare, non solo perche' non ha preso in considerazione il tipo di pesca praticato ma anche e soprattutto perche' ha prodotto conseguenze negative per un comparto gia' attraversato da una crisi economica e finanziaria strutturale che ha prodotto, nel corso degli ultimi anni, un aumento dei costi di gestione ed ha determinato, di conseguenza, una riduzione del personale occupato. L'intervento normativo comunitario, in sostanza, - spiega Dima - prevedeva l'obbligatorieta' dell'utilizzo di un certo tipo di reti ed il divieto di adoperare reti da traino entro la distanza di 1,5 miglia nautiche dalla costa, cosa questa superata con l'approvazione del relativo decreto di autorizzazione. Proprio nella Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati abbiamo proposto una risoluzione, poi approvata all'unanimita', in cui abbiamo chiesto al Governo l'attivazione di tutte quelle procedure indispensabili sia per rivedere in sede comunitaria i contenuti di una disposizione che deve essere armonizzata con la realta' italiana nel rispetto dei principi di sussidiarieta' sia per avviare altri interventi che consideriamo utili per sostenere il comparto ittico. Al Ministro Galan va riconosciuto il merito, - secondo Dima - in questa vicenda, di essersi fatto portatore delle istanze del mondo della pesca e di aver istituito in temi brevi quell'unita' di crisi che e' servita ad individuare le prime soluzioni al problema attraverso il raccordo con le Regioni. Quest'ultima decisione - conclude Dima - che riguarda la Calabria non fa altro che rafforzare l'attenzione e l'impegno del Governo verso il nostro comparto regionale che puo' e deve rappresentare uno degli assi portanti della nostra economia".