Presentato in Comune il nuovo libro di Don Pietro Pontieri, si apre alla speranza
Si è tenuta ieri sera, in una affollata Sala Consiliare, la presentazione del nuovo libro di Don Pietro Pontieri “Alberi testimoni di tempi lontani – parole al vento per 17 racconti biblici”
A fare gli onori di casa l’assessore alla Pubblica Istruzione Francesco Pesce che si è soffermato sull’importanza di aprire la casa comunale ad eventi che non sono solo di natura culturale ma che aprono un dialogo su tanti temi che interessano la comunità cittadina.
Secondo l’assessore Pesce il libro di Don Pietro Pontieri partendo dall’albero e le sue radici, che rappresentano simbolicamente i valori che tengono in vita una comunità, è uno strumento utile per conoscersi e analizzare il proprio ruolo nel contesto sociale.
Don Serafino Parisi, biblista e rettore della Basilica Cattedrale nel suo intervento ha fatto compiere ai presenti un viaggio attraverso la storia, il mito, la fiaba soffermandosi sul tempo che è una condizione umana che non bisogna sciupare ma impegnarlo nel proprio quotidiano per contribuire alla crescita di una comunità.
Grazie al dialogo tra l’autore e il pubblico si è aperto un interessante dibattito che ha toccato molti temi: la religione, la scuola, la famiglia.
Un libro molto interessante quello di Don Pietro Pontieri, che ha al suo attivo una vasta produzione letteraria, che ha scelto di approcciare la Bibbia da una angolatura particolare: quella degli alberi che all’interno del racconto biblico sono protagonisti e testimoni degli eventi.
Gli alberi sono testimoni ma anche in grado di raccontare la vita come la quercia di Mamre che diventa cronista delle vicende di Abramo e della sua famiglia.
E più che il melo è l’albero di fico, da cui vengono strappate le foglie da Adamo ed Eva per coprire le proprie nudità che segna l’inizio del destino degli uomini.
Ma il racconto di Don Pietro va oltre il racconto ponendo il lettore difronte a profonde riflessioni su quei tempi lontani che non sono mai stati così vicini considerato che l’umanità è nuovamente precipitata in una confusione totale e alle prese con nuove tentazioni
Ma è anche un libro aperto alla speranza: le parole che Don Pietro scrive sono destinate al vento affinché le faccia arrivare al cuore del lettore e gli consenta di guardare con occhi più limpidi la bellezza della vita e sia custode delle meraviglie della natura che attraverso gli alberi, testimoni silenziosi ma presenti, ci parla quotidianamente e ci chiede di tutelarla.