Salvatore Pacenza scrive a Scopelliti e Caridi sulle royalties del crotonese
"Intervengo pubblicamente per richiamare la vostra attenzione in merito all’Accordo di programma quadro siglato nell’agosto 2009 dalla Regione Calabria con 8 Comuni del Crotonese (Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cirò Marina, Cutro, Strongoli, Cirò, Melissa e Crucoli) per destinare, ai territori sottoscriventi, ben 151 milioni di euro finalizzati alla realizzazione, nelle località costiere, di servizi essenziali e di opere di urbanizzazione primaria e secondaria". E' quanto si legge in una lettera inviata dal consigliere regioale del Pdl, Salvatore Pacenza, al presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti e all'asessore regionale Caridi.
"Le risorse messe a disposizione da quell’Apq (151.151.022,74 di euro) - scrive ancora Pacenza - sarebbero state così reperite: 64.520.396,00 di euro derivanti dall’accordo con la Banca europea degli investimenti (BEI); analoga somma sarebbe poi stata inserita dalla Regione attraverso il Por Fesr 2007/13; e ulteriori 22.110.230,74 di euro sarebbero infine dovuti arrivare dai fondi maturati sulle royalties nelle annualità 2004, 2005 e 2006. In particolare, tra le opere di urbanizzazione primaria consentite dall’Apq vi erano: strade residenziali, spazi di sosta e parcheggio, fognature, rete idrica, rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas, pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato, cavi multi servizi per reti di telecomunicazione; mentre tra per le opere di urbanizzazione secondaria, lo stesso accordo, prevedeva la realizzazione di: strutture scolastiche, mercati di quartiere, delegazioni comunali, impianti sportivi, edifici religiosi, aree verdi, centri sociali e attrezzature culturali. Questo quadro, però, veniva delineato nel 2009, all’epoca della sottoscrizione dell’intesa fra Comuni e Regione Calabria. Ma allo stato attuale, qualcosa di quell’accordo, sembra non abbia marciato così come previsto a livello procedurale. Al contempo, gli otto Comuni firmatari dell’intesa hanno già provveduto a stilare le loro rispettive programmazioni, facendo riferimento alle somme derivanti dall’Apq.
L’empasse procedurale circa lo sblocco delle risorse è emerso nel corso di un incontro avuto, sul finire della scorsa settimana, dall’assessore regionale Antonio Caridi con i sindaci sottoscrittori del patto. Sembrerebbe - secondo quanto fatto trapelare sulla riunione dal sindaco di Cirò, Mario Caruso, attraverso un suo comunicato stampa – che, la somma complessiva di 151 milioni di euro messa a disposizione dei Comuni, si sarebbe in realtà dimezzata perché, non essendo stato perfezionato l’accordo di programma per la quota legata ai fondi comunitari, adesso, questa non sarebbe più compatibile con la programmazione regionale.
Se tutto ciò fosse vero, se cioè proprio non ci fosse più spazio di manovra dal punto di vista tecnico e procedurale per rimettere in circolo questa parte di risorse; vorrei solo ricordare che l’ostacolo più grosso, alla ridestinazione della compartecipazione comunitaria prevista nell’Apq, sarebbe solo la volontà politica. E non penso proprio che questa Amministrazione regionale voglia penalizzare il Crotonese, vista la grossa mole di impegni mantenuti su questo territorio subito dopo le Elezioni (vedi Bonifica). Non ricordo, infatti, a memoria mia di attore politico di questo territorio, un’Amministrazione regionale che abbia rivolto tanta attenzione e, quindi, focalizzato parte della sua azione verso il Crotonese come quella guidata da Scopelliti.
Cari onorevoli, in estrema sintesi, intervengo nella fattispecie, considerando la vostra autorità istituzionale, per chiedervi di non fare perdere un solo centesimo di queste risorse comunitarie previste per il Crotonese. Lo chiedo in vista del nuovo incontro, in programma nei prossimi giorni, tra l’assessore Caridi e i sindaci interessati all’accordo. Si tratta di un incontro convocato proprio per verificare l’iter procedurale fissato in precedenza nell’Apq, per rilevare lo stato dell’arte nell’applicazione dello stesso e, quindi, per rimuovere gli eventuali ostacoli all’erogazione dei fondi comunitari ad esso legati.
È inutile attardarmi nel dire che, questo territorio, soffre di carenze strutturali e infrastrutturali ataviche, così come paga lo scotto di una mancata reindustrializzazione dopo la chiusura delle fabbriche. Sono, questi, tutti nodi da sciogliere che, da circa 15 anni ormai, bloccano la ripresa economica e civile di questa parte di Calabria.
Ecco perché sostengo con vigore che le risorse previste nell’Apq potrebbe essere un primo impulso alla ripresa infrastrutturale del Crotonese.
Capisco che il mancato perfezionato dell’accordo di programma per la quota legata ai fondi comunitari è un “fardello” lasciato in eredità da un’Amministrazione regionale, quella Loiero, approssimativa ed inefficace. Ma i calabresi - conclude Pacenza - hanno già bocciato quella giunta e quel modo di governare otto mesi fa. Sta a noi adesso dare risposte concrete ai cittadini, contraddistinguendoci con quella politica del fare che sta illuminando l’azione amministrativa della giunta Scopelliti".