Morì dopo parto. Pm Catanzaro chiede 5 proscioglimenti
Una richiesta di proscioglimento dall'accusa di omicidio colposo e' stata avanzata oggi nei confronti di quattro medici ed un'ostetrica dell'ospedale di Soverato-Chiaravalle (Catanzaro) indagati a seguito del decesso di Giulia Loiarro, una giovane mamma deceduta dopo otto giorni di agonia all'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, dove era stata ricoverata a seguito delle complicanze seguite al parto, avvenuto nel nosocomio di Soverato. Il pubblico ministero Alessia Miele ha terminato la propria requisitoria sollecitando il giudice dell'udienza preliminare Emma Sonni, chiamata a decidere se e chi mandare sotto processo, a scagionare le cinque persone, anche e soprattutto alla luce delle conclusioni cui sono giunti i due periti nominati dal giudice stesso, che hanno ravvisato totale regolarita' e correttezza nell'operato dei sanitari intervenuti ad assistere la vittima, consentendo dunque di escludere "ogni responsabilita'", e cioe' l'ipotizzata colpa medica. Opposte le richieste dei legali di parte civile - gli avvocati Nando Citraro ed Emilio Vitaliano per i familiari della donna morta, ed Arturo Bova e Antonio Lomonaco che rappresentano il marito rimasto vedovo, Antonio Zaccone, 40enne di Borgia - evidentemente non convinti dell'esito della perizia, che contrasta con quello della consulenza di parte. Infine il giudice ha rinviato al 21 febbraio per le ultime discussioni della difesa (gli avvocati degli accusati sono Aldo Casalinuovo, Giancarlo Pittelli, Domenico Pietragalla, Francesco e Giuseppe Ugo Tiani, e Silvana Aversa) e la decisione finale. Ad oltre cinque anni di distanza dai fatti si conoscera' a quel punto la prima decisione giudiziaria nella drammatica vicenda della giovane Giulia Loiarro, nativa di Girifalco e residente a Borgia (Catanzaro), morta a 31 anni il 3 settembre del 2005.