Acri. Spacciavano droga tra i minorenni, uno usato come pusher: tre fermi
Arresti domiciliari per un 38enne e obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria nei confronti di una 20enne ed un 19enne, tutti di Acri, perché ritenuti responsabili del reato di “detenzione ai fini di spaccio di droga”.
I carabinieri del centro del cosentino hanno eseguito l’ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Tribunale di Cosenza a seguito delle indagini iniziate lo scorso gennaio.
L’inchiesta avrebbe svelato un sistema di spaccio che si ritiene fosse portato avanti dai tre, due uomini e una donna, e che in concorso tra loro avrebbero venduto in più occasioni, cocaina, hashish e marijuana a innumerevoli giovani di Acri.
I militari hanno accertato diversi casi di vendita di droga e in particolar modo a minorenni, ma uno di questi, un giovane di 16 anni, sarebbe stato usato anche come pusher e non solo.
Il minore sarebbe stato maltrattato e intimidito dal fornitore, il 38enne che deve inoltre rispondere dell’accusa di estorsione.
Il caso è scoppiato quando il giovane ha perso un ingente quantitativo di marijuana, poi sequestrato dai militari.
Il 16enne sarebbe stato quindi minacciato di morte dall’uomo che avrebbe preteso la restituzione 3.500 euro, ovvero il corrispettivo della marijuana smarrita.
Le piazze di spaccio preferite erano i luoghi di ritrovo dei giovani (parchi pubblici, piazzette), ma anche i vicoli del centro storico di Acri dove, per eludere eventuali controlli, la droga veniva nascosta dai tre pusher all’interno di mattonelle di abitazioni disabitate.
Nel corso delle attività sono state inoltre denunciate due persone e sequestrati circa 30 grammi di cocaina, 500 marijuana e 110 hashish, per un giro di affari di circa 10mila euro.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato portato nella sua abitazione e posto ai domiciliari.