Terremoto nel catanese, dieci feriti: i soccorsi partono anche dalla Calabria

Calabria Cronaca

Sono partiti anche dalla Calabria uomini e mezzi per prestare soccorso alla popolazione di Catania, in Sicilia, colpita nella notte da una forte scossa di terremoto, di magnitudo 4.8, registrata alle 3.19 di questa notte.

Il sisma, con epicentro localizzato tra i comuni di Viagrande, Trecastagni e Aci Bonnacorsi, ha provocato una decina di feriti tra la popolazione, fortunatamente in maniera non grave.

Anche il capo della Protezione Civile nazionale, Angelo Borrelli, accompagnato da un team di esperti del Dipartimento è in partenza per la Sicilia per fare il punto della situazione sui danni.

Dopo un sorvolo dell’area colpita, Borrelli incontrerà le autorità locali nella Prefettura di Catania per pianificare gli interventi di assistenza alla popolazione e di verifica dell’agibilità degli edifici.

Per quanto riguarda la nostra regione, invece, stamani è partita alla volta del capoluogo etneo anche una colonna mobile dei vigili del fuoco di Crotone e Catanzaro, composta da nove uomini e due automezzi rispettivamente.

La conta dei danni è in corso da questa mattina, dalle prime luci del giorno: nella frazione di Zafferana Etnea un 80enne è stato estratto dalle macerie della sua abitazione dai soccorritori dopo che il sisma lo ha sorpreso nel sonno; stessa sorte anche per un residente di Pisano.

Sempre a Zafferana Etnea è stata sgomberata una casa di riposo per anziani dopo che la struttura ha presentato delle lesioni.

Una famiglia di quattro persone - composta dai genitori e due figli minorenni - si è salvata per miracolo dal crollo delle pareti della propria abitazione. Erano a letto quanto il sisma li ha svegliati di soprassalto.

Chiuso al traffico, per precauzione, un tratto dell'autostrada Catania-Messina, la A18, a seguito di alcune lesioni sospette rilevate lungo l’asfalto (tra i caselli di Acireale e Giarre).

DALL’ERUZIONE DELL’ETNA ALLO SCIAME SISMICO

Dalla vigilia di Natale l'Etna è in eruzione, con una nube di cenere visibile da decine di chilometri di distanza (LEGGI): tre su cinque delle bocche del vulcano sono in attività, con nuove fratture sul fianco della montagna.

Un’intensa attività sismica è stata segnalata già dal 24 dicembre dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (l'Ingv), e nelle ultime ore l'Etna ha fatto registrare un'ulteriore impennata dei valori dei tremori dei condotti magmatici interni, un segnale - affermano gli esperti - che testimonia la presenza di una grande energia e di magma che è in movimento spingendo sulle pareti.

Dalla scorsa mezzanotte sono state infatti almeno una decina le scosse di terremoto, se si prendono in considerazione solo quelle di magnitudo uguale o superiore a 2.

Uno sciame sismico, dunque, di oltre 200 scosse. I terremoti sono stati accompagnati da quello che l'Ingv definisce un “graduale incremento del degassamento dall'area craterica sommitale” che, di fatto, sta interessando tre bocche attive del vulcano. Un'attività causata dall'apertura di una “fessura eruttiva”. Anche lo Stromboli, nelle Eolie, ha ripreso la sua attività con lancio di lapilli.