Terremoto a Catanzaro. Sotto inchiesta 15 magistrati, accusati di aver manipolato indagini

Calabria Cronaca

Episodi di favoreggiamento a beneficio di indagati e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione a operazioni di polizia, ma anche la manipolazione di atti relativi ad indagini sarebbero sotto la lente della Procura di Salerno.

A sostenerlo è Il Fatto quotidiano secondo le cui fonti quindici magistrati in servizio nel distretto giudiziario di Catanzaro, con diversi incarichi, risulterebbero indagati.

Il quotidiano diretto da Marco Travaglio questa mattina riporta che ai togati verrebbero contestati a vario titolo diversi reati, fra cui il favoreggiamento mafioso, la corruzione e la corruzione in atti giudiziari.

Il relativo fascicolo sarebbe stato aperto dopo che la Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, nel luglio scorso aveva trasmesso gli atti per competenza ai magistrati della città campana.

Per il “Fatto” gli uffici coinvolti sarebbero quelli del capoluogo calabrese, di Cosenza e di Crotone. Il quotidiano indica tra questi il procuratore capo bruzio, Mario Spagnuolo, il collega di Castrovillari Eugenio Facciolla, e il procuratore aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Luberto.

L’ipotesi è che Spagnuolo avrebbe favorito un indagato, l’ex presidente dell'Asl di Cosenza, Giuseppe Tursi Prato, per una vicenda che coinvolge suo fratello, lo psichiatra Ippolito Spagnuolo.

L'aggiunto di Catanzaro, Luberto, sarebbe indagato invece per rivelazione di segreto d'ufficio: gli si contesta di aver “fatto usciredagli uffici notizie riguardanti un'operazione all'ex vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo; altra ipotesi è quella dell’abuso d'ufficio per una questione connessa a un arresto per mafia nel marzo di tre anni fa.

Per Facciolla, infine, il fascicolo sarebbe stato aperto per un'ipotesi di abuso d'ufficio dopo essere stato chiamato in causa da un maresciallo della Forestale secondo il quale il magistrato avrebbe manipolato atti di indagine.

Al momento non risultano, comunque, provvedimenti a carico degli stessi magistrati.

Gli inquirenti salernitani hanno ascoltato il giornalista Gabriele Carchidi, direttore del sito "Iacchite'", autore di alcuni articoli sulla gestione della procura cosentina. La testimonianza di Carchidi è stata raccolta lo scorso 11 dicembre dai carabinieri del Ros di Salerno in missione a Cosenza per acquisire informazioni nell'ambito dell'inchiesta.

(ultimo aggiornamento 9.42)