Nasce in un bene confiscato la nuova sede degli alcolisti anonimi di Reggio
E’ stata inaugurata oggi alla presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà e della consigliera delegata ai beni confiscati Nancy Iachino la sede dell’associazione alcolisti anonimi e dei gruppi familiari Al- Anon.
Si tratta di un bene confiscato alla criminalità organizzata, sito al quarto piano di via Giudecca 31, concesso dall’amministrazione comunale con lo scopo di riutilizzo per finalità sociali.
“Collocare la sede dell’associazione alcolisti anonimi al centro storico aiuta ad affrontare con decisione una problematica che se affrontata insieme può essere sconfitta, nella consapevolezza che in questa città nessuno è solo e nessuno deve rimanere indietro” - commenta il sindaco Giuseppe Falcomatà.
“Reggio Calabria in questi ultimi quattro anni sta cercando di trasformare un triste primato quello di avere il più alto numero di beni confiscati sul territorio, ribaltandone il verso, puntando al più alto numero di restituzioni alla collettività per finalità sociali, come avviene quest’oggi al termine di un percorso iniziato più di un anno fa con la vittoria da parte dell’associazione alcolisti anonimi del bando pubblico di assegnazione.”
Al termine dell’evento la riflessione della consigliera delegata Nancy Iachino.
“La riutilizzazione dei beni confiscati è ormai un moto continuo generatore di quella trasparenza che è anche strumento di prevenzione nella nostra città. Oggi siamo accanto all’associazione alcolisti anonimi e alle loro famiglie, a cui diamo plauso per la loro meritoria attività. Così come in questi anni siamo stati e saremo accanto a quanti vogliono e hanno potuto costruire e rilanciare grazie a questo prezioso strumento normativo un progetto di crescita e sviluppo”.
“Ai cittadini e alle associazioni oggi diciamo non senza un certo orgoglio - afferma Iachino - che si possono sentire garantiti nella partecipazione alle iniziative di valorizzazione dei beni comuni e confiscati e di restituzione alla collettività”.
“Siamo testimoni di un processo che sembrava impossibile: spezzare il legame tra il bene e il proprietario mafioso per arrivare a rimettere in circolo e restituire la ricchezza che quel bene può produrre per la collettività” - conclude Iachino.
“Tutto questo non da soli, ma grazie a una valida intesa inter-istituzionale con il Tribunale, per mezzo della sezione Misure di Prevenzione diretto dalla Presidente Ornella Pastore e all’impegno profuso dai funzionari e dirigenti dell'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati”.