XXIII convegno Fai lancia progetto che coinvolge varie zone montane d’Italia

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Oggi nel corso del XXIII convegno Fai, si lancia oggi il “Progetto Alpe. L’Italia sopra i 1.000 metri”, il primo progetto organico di restauro, valorizzazione e gestione di Beni nell’Italia delle terre alte e delle aree interne: dalle Alpi agli Appennini fino ai Nebrodi, alle Madonie, al Gennargentu, lungo la linea dorsale del Paese.

Andrea Carandini e Marco Magnifico – rispettivamente presidente e vicepresidente esecutivo del Fai – racconteranno diffusamente il “Progetto Alpe”, preceduti da alcuni interventi delle più alte cariche dello Stato: dopo la lettura di un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sarà la volta del Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio; seguirà il contributo video del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Erika Stefani insieme al Ministro per il Sud Barbara Lezzi e quello dell’ex Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, per poi chiudere con l’Assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli e il Sindaco del Comune di Brescia Emilio Del Bono.

Il convegno sarà anche l’occasione per illustrare i progetti sui nuovi Beni, che saranno interessati da interventi di restauro architettonico e paesaggistico, con particolare attenzione a conservare e valorizzare sia le peculiarità storiche e culturali che l’ambiente naturale e le attività produttive tradizionali, incentrate sulla pastorizia.

Ad esempio, il Rifugio Torino Vecchio, a partire dal riallestimento del tipico rifugio d’alta quota, racconterà, tra le altre cose, le storie di celebri protagonisti della Resistenza al Nazifascismo e dell’alpinismo come Sandro Pertini e Walter Bonatti.

Il nuovo allestimento intende inoltre restituire il profondo senso di spiritualità che l’alta montagna infonde e allo stesso tempo educare a una sua fruizione consapevole e rispettosa.

Il recupero dell’Alpeggio Sylvenoire ricreerà le condizioni di vita di un classico alpeggio di media quota, con particolare attenzione alla produzione casearia caratteristica della Val d’Aosta – la fontina – spiegandone la filiera e promuovendo l’attività degli imprenditori locali. Infine, il ripristino delle Baite Daverio ad Alagna Valsesia mira a promuovere la conoscenza della cultura walser, dalle tecniche costruttive e la gestione dei pascoli sino alle tradizioni di lingua, vita e cultura.

A oggi, il Fai possiede e gestisce – tra i suoi 61 Beni in tutta Italia, di cui 30 regolarmente aperti al pubblico4 Beni alpini: un pascolo di 500 ettari circa con una malga in località Fontana Secca sul Massiccio del Monte Grappa a Quero, un pascolo di 200 ettari circa con stalle sulle Alpi Pedroria e Madrera nelle Alpi Orobie a Talamona, un mulino seicentesco a Roncobello, frazione di Bàresi, in Val Brembana, e un maso – denominato “Fratton Valaja” – ai margini del Parco Naturale Adamello Brenta a Spormaggiore.

Rientrano nel progetto del Fai anche i Beni già acquisiti lungo la dorsale appenninica, ovvero Podere Case Lovara, azienda agricola nel Parco Nazionale delle Cinque Terre a Punta Mesco, Levanto, i Giganti della Sila - riserva biogenetica data in concessione alla Fondazione dal Parco Nazionale della Sila - e l’adiacente Casino Mollo, casino di caccia seicentesco donato dall’antica famiglia cosentina nel Comune di Spezzano della Sila, sull’Appennino Calabrese.

Sul tema del convegno interverranno anche il giornalista Enrico Camanni, che parlerà delle Alpi nello scenario di crisi, tra falsi modelli e opportunità di riscatto; il geografo Franco Farinelli proporrà la sua visione della storia d’Europa come “storia delle terre alte”, in cui domina la pianura, sede delle città, a scapito dei rilievi; il giornalista Aldo Bonomi, che approfondirà la dimensione sociale, economica e politica delle Alpi leggendo lo scenario attuale; infine lo scrittore Paolo Rumiz, con un provocatorio intervento sugli Appennini come simbolo di identità nazionale che stiamo progressivamente perdendo.

Si ringrazia per il Patrocinio concesso al XXIII Convegno Nazionale dei Delegati e Volontari Fai il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Regione Lombardia, Comune di Brescia e Fondazione Cariplo che da venticinque anni è vicino al Fai e ha concesso anche un contributo.

Il Fai ringrazia Uncem-Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani per la disponibilità a sottoscrivere un protocollo d’intesa volto ad attivare iniziative comuni per lo studio e la valorizzazione delle Terre alte.

L’Evento è realizzato grazie al fondamentale sostegno di Epta e Cedral Tassoni dal 2011 vicina al Fai e che insieme ad Olimpia Splendid rinnova il suo contributo alla Fondazione. Un ringraziamento anche a Fondazione Asm e alla città di Brescia e ai volontari e delegati Fai della città.