Infortuni sul lavoro in crescita: intervista a Pierfrancesco Freno, paralizzato da 25 anni

Reggio Calabria Salute

Tanti troppi gli incidenti sui luoghi di lavoro testimoniati da Pierfrancesco Freno, 25 enne reggino vittima di un incidente che ha causato la paralisi dei suoi arti inferiori.

Si racconta alle telecamere del Tg3 regionale nel corso della campagna sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, in un’intervista che ha avuto luogo nella sede Anmil di Reggio Calabria, alla presenza del Presidente della sezione Francesco Costantino e del Presidente Regionale Antonio Carlizzi.

“Dopo la tragedia, racconta Pierfrancesco, e il giusto dolore, arrivano la consapevolezza e il coraggio, la forza di volontà e la voglia di rimettersi in gioco, nella vita di tutti i giorni”.

Grazie alla sua tenacia, alla vicinanza dei familiari e degli amici, allo sport e anche al supporto datogli dall’Inail e dall’Anmil in primis, Pierfrancesco si è ricostruito una vita piena. Il segreto, svela, è non sentirsi mai una persona a metà, una persona invalida, anche di fronte alle ingiustizie di ogni giorno: anche quando la vita e la maleducazione dei suoi concittadini gli pongono davanti ostacoli insormontabili rampe di accesso inesistenti o bloccate da parcheggi selvaggi, barriere architettoniche ma, soprattutto, “mentali”, come lui stesso le definisce. Anche quando, dopo 13 anni dall’incidente, non riesce a trovare una nuova occupazione.

Sono le storie di chi ha subito un’amputazione a causa di un incidente, come Pasquale Santonicola (Marcianise, Caserta), o di coloro che hanno contratto malattie come l’infermiera Carla Battistini di Velletri, il medico Antonella D’Autilio di Chieti, o Michele Aversa, lavoratore dell’ex Isochimica di Avellino, che ha lavorato da quando aveva 20 anni nella coibentazione dell’amianto dei vagoni delle Ferrovie dello Stato e gli è stata riconosciuta l’asbestosi. È il racconto di Matteo Mondini, di Monza, oggi invalido all’85% per essere stato folgorato mentre lavorava a un pannello della corrente.

“Queste testimonianze si uniscono ai dati 2018 che, ancora oggi, non ci fanno ben sperare, - come ha commentato il Presidente Nazionale Anmil Franco Bettoni - e come viene ricordato sul comunicato stampa dell’associazione: “i dati diffusi dall’Inail relativi alle denunce del 2018, pur se ancora provvisori, mostrano chiaramente un peggioramento generale: un inaccettabile aumento degli incidenti sul lavoro con esito mortale del 10,1%. Oltre 100 vittime in più”.

“Bella iniziativa ma non possono bastare solo le parole – rimarca Bettoni - servono sempre di più fatti concreti, controlli efficaci, obiettivi specifici. Serve ancora, e ogni giorno di più, ricordarsi che un luogo di lavoro sicuro è un diritto inviolabile di ciascuno di noi. Serve fare prevenzione, non solo nelle aziende, negli uffici, nei cantieri, ma già nelle scuole, dove i ragazzi di oggi potranno essere i lavoratori e i datori responsabili del domani”.