Cassano. Sentenza del Tar, Commissione straordinaria si costituisce in giudizio
La Commissione Straordinaria di Cassano All’Ionio, composta dai vice prefetti Mario Muccio e Roberto Pacchiarotti e dalla dirigente di prefettura Rita Guida, ha approvato, con i poteri dell’esecutivo municipale, l’autorizzazione per la costituzione in giudizio nel ricorso in appello davanti al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, proposto dagli ex amministratori Giovanni Papasso (ex Sindaco), Ercole Demetrio Cimbalo, Rossella Iuele e Alessandra Oriolo, (ex Assessori), Elisa Fasanella, Giuseppe Graziadio, Clementina Felicia Laurito, Antonio Lo Nigro, Pasqualino Cristiano Notaristefano, Gaetano Scarano, Filomena Marianna Alfano, Antonio Clausi, Francesco Giardini e Antonio Martucci, (ex Consiglieri di maggioranza), contro la sentenza del Tar Lazio Roma, sez. 1 n. 11976/2018.
Ha pertanto rinnovato l’incarico all’avvocato Gaetano Callipo, di assistere e difendere l’ente locale, con ogni facoltà di legge per la più ampia difesa del Comune, nonché di autorizzare ogni singolo componente della Commissione, a sottoscrivere anche separatamente in nome e per conto dell’intera Commissione la prescritta procura con i poteri di legge e a compiere quant’altro necessario ai fini della corretta costituzione del Comune in giudizio.
Nel deliberato, è stata, inoltre, demandata al responsabile del settore Affari generali l’adozione di ogni atto gestionale consequenziale alla deliberazione. La Commissione Straordinaria, infine, in considerazione dell’urgenza di provvedere, ha deciso di dichiarare immediatamente eseguibile l’atto deliberativo a norma di legge.
Nella premessa dell’atto deliberativo, la Commissione Straordinaria ha ripercorso inoltre le varie fasi della questione che ha interessato gli ex amministratori del Comune di Cassano, che hanno portato allo scioglimento degli organi elettivi per infiltrazione mafiose, sancito con il Decreto del Presidente della Repubblica, il novembre 2017 e le azioni e atti successivi con ricorso al Tar del Lazio, finalizzati a ottenere l’annullamento degli effetti derivanti dal Decreto del Presidente della Repubblica.
Da segnalare, infine, la richiesta di proroga dell’incarico avanzata dalla Commissione Straordinaria all’Autorità competente, per ulteriori sei mesi, necessari per portare a soluzione alcune procedure avviate nell’amministrazione dell’ente.