La maschera calabrese di Giangurgolo entra in scena al Rendano
Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.
In scena, con la commedia scritta e diretta da Max Mazzotta “Giangurgolo. Principe di Danimarca”. Domani alle 18, la compagnia calabrese Libero Teatro porterà, sul palco del Teatro Rendano, la maschera calabrese in occasione dei festeggiamenti del carnevale.
In scena: Francesca Gariano (Giangurgolo); Marco Tiesi (zio Pantalone); Francesco Aiello (Bruzio e Dottor Pollone); Paolo Mauro (Taliano e Spettro); Graziella Spadafora (Ofella e Pancrazio). Aiuto regia e organizzazione, Iris Balzano responsabile tecnico Gennaro Dolce.
La lettura di Giangurgolo, non può che essere in chiave comico-parodistica ed introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio; meccanismo reso ancora più efficace dalla caratterizzazione dei personaggi per mezzo dei diversi dialetti, che annullano la distanza fra pubblico e palcoscenico, rendendo gli eventi che accadono sulla scena riconoscibili e godibili anche ai giovanissimi.
L’elaborazione del testo, infatti, trasposto linguisticamente e geograficamente in una Calabria immaginaria ma non troppo, offre occasioni di gioco e sperimentazione che possono risultare sorprendenti. La riproposizione in chiave comica del racconto dell’Amleto, introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio.
Il valore aggiunto di “Giangurgolo, principe di Danimarca” è nella straordinaria ricchezza del linguaggio teatrale, che si serve contemporaneamente della forza espressiva delle maschere, della pantomima, del canto e della musica dal vivo.