Femminicidio per “tempesta emotiva”, Ferro (FDI): gelosia non può attenuare responsabilità
"Ho sempre molto rispetto per le decisioni della magistratura, che sono certa siano sempre il frutto di una attenta valutazione del caso concreto. Eppure, non posso nascondere le mie forti perplessità sulla decisione della Corte d’Appello di Bologna, che ha quasi dimezzato la pena inflitta al reo confesso dell’omicidio di Olga Mattei, la donna con cui aveva una relazione, e che per gelosia aveva strangolato a mani nude". È quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia, on. Wanda Ferro, che spiega:
"Tra le attenuanti che avrebbero spinto i giudici a ridurre la pena ci sarebbe, infatti, la circostanza che il femminicidio sia stato compiuto a causa della 'tempesta emotiva' determinata dalla volontà della donna di troncare la relazione.
Ritengo che questo possa essere un pericolosissimo precedente, perché in nessun caso, a mio avviso, la gelosia può rappresentare qualcosa di diverso da un motivo futile e abietto, quindi un’aggravante dell’azione delittuosa. Sarebbe un pericoloso passo indietro far pensare che dalla gelosia possa scaturire una condizione soggettiva capace di diminuire la capacità di determinazione dell’autore del delitto, e quindi la sua responsabilità. Aver 'perso la testa' non può essere una circostanza attenuante per gli uomini che pensano di poter prevaricare con la violenza, fisica o psicologica, la volontà della donna.
Si rischia così di vanificare l’impegno di chi conduce ogni giorno una battaglia per contrastare la violenza contro le donne, anche intervenendo per il recupero degli uomini maltrattanti, i quali devono riesaminare la propria condotta con consapevolezza e senso di responsabilità. Creare alibi che attenuino le colpe, oltre ad essere profondamente ingiusto nei confronti delle vittime, non può aiutare il recupero di chi si macchia di crimini orribili come il femminicidio o la violenza su una donna".