La ‘Via Crucis’ approda al Cilea di Reggio in prima mondiale
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Cilea e del Coro lirico Cilea, istruito dal Maestro Bruno Tirotta, ci sarà il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, approda per la sezione “Classica Mediterranea” del “Rhegium Opera Musica Festival” la ‘Via Crucis’ in prima mondiale, oratorio per soli, coro e orchestra con musica di Antonio Galanti e drammaturgia e testi dei Padri della Chiesa curati da Domenico Gatto, direttore artistico del progetto.
I solisti della serata del 29 marzo saranno lo spagnolo Simón Orfila, oggi fra i bassi-baritoni più apprezzati a livello internazionale, Francesca Romana Tiddi, Sara Intagliata, Sofia Janelidze e Davide Ruberti.
“È per me un onore interpretare il ruolo di Cristo di questa nuova opera Sacra, al contempo spirituale e molto melodica. È anche un piacere finalmente poter cantare nel bellissimo teatro reggino, accompagnato dalla fantastica Orchestra del Teatro Cilea, affiancato dal Coro Francesco Cilea e dai miei fantastici colleghi, e diretto dal Maestro Sipari di Pescasseroli. Sono qui anche in nome di un’amicizia che mi lega a Domenico Gatto che conosco e stimo da tempo. Passando alla partitura, il mio è sicuramente un ruolo adeguato alla mia vocalità e al mio registro: è molto melodico e presenta una base di orchestrazione evidentemente sacra. La musica è molto bella e intensi sono i testi”, - precisa Simón Orfila.
“La Via Crucis storicamente rappresenta un percorso, allo stesso tempo di martirio e salvezza, sofferenza e speranza. Personalmente la vivo come una possibilità di crescita, di autoconsapevolezza. In questa Via Crucis nella fattispecie, la composizione e il testo sono densi di contenuti e richiami alla tradizione della musica sacra, ma nell’interpretare il ruolo di Maria non voglio chiedermi quale sia lo “stile” più adatto, bensì il modo migliore di “sentire” e “comunicare” un personaggio-cardine che sia madre, donna, immanente, ma capace di contemplare il trascendente e per questo costantemente sorpresa e sospesa tra fede, sofferenza e mistero” - afferma Francesca Romana Tiddi.
“Sono felice di poter tornare così presto in questo meraviglioso teatro. Solo pochi mesi fa ero tra i vincitori del concorso “Beppe de Tomasi” e non mi aspettavo di poter calcare nuovamente questo palco al fianco di grandi artisti e di una nuova composizione così bella. Interpreterò il ruolo dell’Angelo. Sento su di me una responsabilità non indifferente in quanto sono portatrice di meravigliose notizie, ma allo stesso tempo il mio compito è parlare proprio a chi causa l’inaudita ingiustizia. Ringrazio il Teatro Francesco Cilea, il direttore artistico Domenico Gatto e tutti coloro che si impegnano per mandare avanti questa meravigliosa realtà dando l’opportunità a musicisti, cantanti e compositori di esprimere il proprio essere” - specifica Sara Intagliata.
“La Via Crucis è certamente tra le pagine più strazianti e intense della cultura cristiana. Possiamo solo cercare di immaginare il dolore di una madre che accompagna il proprio Figlio verso l’ineluttabile destino di morte che lo attende. Ancora oggi, a distanza di circa duemila anni, si assiste alla medesima scena in paesi cosiddetti civili che applicano la pena di morte. Come dimostra la storia di Gesù, non v’è giustizia nella pena capitale ma soltanto interessi, vendetta e crudeltà, causa di un dolore che non ha confronti: quello di una madre” - chiarisce Sofia Janelidze.
“Con entusiasmo e orgoglio partecipo a un evento di questa caratura musicale. La mia parte prevede una ieraticità di notevole peso emotivo. Spero di poter essere credibile e impressivo” - commenta Davide Ruberti.