Morte Battaglia, templari federiciani: “ha saputo coniugare arte e cristianità”
"Avemmo l’onore e la gioia di confrontarci con l’artista reggino Giacomo Battaglia in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Associazione intitolata al Colonnello Cosimo Giuseppe Fazio svoltasi presso la “Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria”, nel corso della quale consegnammo la litografia di noi Templari Federiciani al figlio del compianto Colonnello, Nino Fazio, in segno di riconoscenza e di omaggio ad un Eroe."
È quanto si legge in una nota diramata dal Gran Priore dei Templari Federiciani della Calabria Filomena Falsetta.
"In uno dei momenti della manifestazione, l’artista evidenziò con particolare fierezza il colore azzurro del Mantello che indossava, di “Cavaliere della Cristianità e della Pace”.
Fu in quel momento che Egli guardò il pubblico con occhi capaci di ringraziare, e il Creato con occhi capaci di contemplare, rivolgendo alla platea il suo sorriso di artista, ed elevando a Dio il suo sorriso di uomo in grado di comprendere a fondo se stesso, la propria vocazione e la propria missione.
Proprio da lì si coglieva la sua personale consapevolezza sull’etica e sulla spiritualità del servizio artistico, che lo spingeva ad operare senza lasciarsi dominare dalla gloriosa popolarità.
Non tutti, infatti, sono chiamati ad essere artisti, ma sono quelli che sono sensibili per loro natura a tutte le manifestazioni dell’intima bellezza della realtà.
Giacomo Battaglia sapeva bene che aveva l’obbligo di non sprecare il talento, ma di farlo fruttare nella logica della cristianità e della pace, e, attraverso questa coscienza, Egli è risorto.
La sua geniale comicità non è valsa soltanto ad entusiasmarci, ma a stringere un’alleanza tra la cristianità e l’arte, facendo, così, della sua vita, un’autentica opera d’arte".