Anno Giudiziario Reggio Calabria: sistema lento e farraginoso
Insufficienza degli organici e la sempre minore fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, anche se la giustizia appare in lenta risalita. E’ la denuncia del presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Luigi Gueli, contenuta nella relazione con cui ha inaugurato stamattina l’anno giudiziario nel distretto di Reggio Calabria. “Il nostro sistema legislativo - ha detto Gueli - appare sempre più lento, farraginoso, barocco, mentre certe esigenze richiederebbero interventi molto più rapidi ed incisivi corrispondenti ai tempi moderni che li reclamano”. Gueli ha definito «sconcertante la 'guerra' intervenuta tra le istituzioni e lo scambio di accuse fra le stesse ormai a livello di rissa permanente e di veri e propri insulti personali che allontana sempre di più pericolosamente i cittadini dalla vita pubblica con ricadute che potrebbero incidere sulla stessa tenuta democratica del Paese. E sottolineo questa circostanza con profondo rammarico». Sul fronte della criminalità organizzata, il presidente della Corte d'Appello, con riferimento alla lotta alla criminalità organizzata ha i successi “grazie alla capacità professionale del procuratore della Repubblica distrettuale dott. Giuseppe Pignatone ed ai giovani e meno giovani valenti magistrati e alla proficua e preziosa operatività delle forze dell’ordine”. Si è poi soffermato anche sui rischi del gratuito patrocinio e sul fatto che possano usufruire anche gli ndranghetisti e sui tempi della giustizia, che il cittadino “è la prima vittima e, al contempo, permanente creditore nei confronti dello Stato”. Sono seguite, poi, le relazioni, del procuratore distrettuale della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e del Procuratore Generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro.