Agguato per ragioni ereditarie: sentenza ribaltata in appello
La Prima sezione della Corte di Appello di Catanzaro (presidente Bianchi) ha ribaltato la decisione del Tribunale di Castrovillari nei confronti di un 50enne imprenditore coriglianese, S.G., che secondo l’accusa (ribadita anche in Appello dal Procuratore Generale che chiedeva la conferma della sentenza di primo grado) avrebbe teso un agguato ad un congiunto per ragioni legate a divisioni ereditarie.
La tesi è che il 50enne, in una zona fuori mano del popoloso comune del cosentino, armato di coltello, avrebbe inferto numerosi colpi al torace della vittima provocandole delle lesioni e mettendola in pericolo di vita, rischio scongiurato fortunatamente grazie ad una delicata operazione che venne svolta d’urgenza presso l’ospedale di Corigliano.
Per questi fatti, l’imprenditore - che si è sempre proclamato innocente sostenendo di essere stato lui, invece, il destinatario dell’aggressione - in primo grado era stato ritenuto responsabile di tentato omicidio e condannato a 9 anni di reclusione dal Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale.
Nel corso del giudizio di secondo grado, la difesa – rappresentata dall’avvocato Ettore Zagarese - ha sostenuto sia la inesistenza del fatto sia la insussistenza del tentativo di omicidio. Tesi, quest’ultima, accolta dalla Corte che, pertanto, ha annullato totalmente la condanna alla pena detentiva modificando la sentenza di primo grado.