La Comunità Diaconale della Calabria si è riunita a Cassano allo Ionio
Alla presenza del Vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Vincenzo Bertolone, si è riunita la Comunità Diaconale della Calabria. L’incontro regionale ha visto la partecipazione di tutti i Diaconi delle Diocesi della Calabria affrontando le tematiche del diaconato come elemento “costitutivo” essenziale della Chiesa. Ricordando che l’esistenza del diaconato non dipende dai bisogni pastorali contingenti e dalle diverse situazioni locali, S.E. Mons. Bertolone, delegato dalla Conferenza Episcopale Calabra alla guida dei Diaconi, ha sottolineato l’importanza di essere “servitore” e che al Diacono compete il servizio a tre tavole: alla tavola della carità, a quella della Parola di Dio e a quella del Sacrificio Eucaristico, ricordando cosa diceva S. Ignazio di Antiochia: “Senza di questi (vescovo, presbiteri, diaconi) non si dà chiesa”.
Il Diacono Enzo Petrolino, già Presidente della Comunità Diaconale d’Italia e coordinatore regionale della Calabria, ha relazionato sulla programmazione annuale e sugli interventi da svolgere nelle Diocesi e nelle Parrocchie sui temi dell’educazione, sulla missione del decennio e su chiesa italiana e mezzogiorno, riprendendo il cammino della solidarietà reciproca e coltivando la speranza per vincere la sfiducia che attanaglia la nostra terra. Questi saranno i temi proposti dalla Comunità Diaconale della Calabria al Convegno annuale e per le giornate formative con particolare riferimento alla figura di Padre Pino Puglisi quale esempio concreto della cultura della legalità. Sono intervenuti al dibattito il diacono Salvatore Barresi dell’Arcidiocesi di Crotone-S. Severina, evidenziando l’importanza del Diacono Ministro di Cristo è costruttore di comunione e spirito familiare del Popolo di Dio.
Il lavoro abbonda, ha affermato il diacono Barresi, c'è tanto lavoro da poterlo distribuire tra tutti i chiamati; ci sono quelli che sono arrivati alla prima ora, altri all'ultima e non si tratta di riscoprire o di segnare nuove aree per il "nuovo" ministero diaconale. Si tratta di una conversione generale di riconciliarci affinché uniamo i nostri sforzi. Intervenendo, Don Eugenio Aiello, coordinatore dei Diaconi della chiesa di Crotone, ha sottolineato come il diacono è animatore di una chiesa dove i doni dello Spirito (i carismi) si traducono in operazioni stabili, cioè in “ministeri” di fatto, istituiti, ordinati. Il Diacono è segno sacramentale di Cristo Signore e servo, animatore nella comunità cristiana locale (diocesi) del servizio di Dio e dei fratelli; servitore egli stesso di ogni uomo; intermediario fra il Vescovo (e il prete) e il resto del popolo di Dio; interprete delle necessità e dei desideri delle comunità cristiane.
Concludendo l’incontro, mons. Bertolone, con la grazia che lo contraddistingue, ha rammentato come in questi tempi odierni in cui il consumismo senza misura, il materialismo della società e la perdita dei valori sono stati la causa della crescita della cultura della morte, la vocazione diaconale si segnala come il braccio insostituibile del vescovo. L’ufficio diaconale, insieme a quello sacerdotale, è eminentemente necessario per il processo di conversione di cui abbiamo tanto bisogno. (S.B.)