Lavoratori Calpark chiedono incontro ad Oliverio: scongiurare la chiusura
I lavoratori di Calpark hanno chiesto un incontro al presidente della Regione, Mario Oliverio, per scongiurare la chiusura delle struttura.
Per Riccardo Barberi, attuale Amministratore Unico del Parco Scientifico, si tratta di una “brutta pagina calabrese che priva la Regione di uno strumento storico, con contraddizioni e momenti negativi, ma che ha permesso nei fatti, per esempio, la strutturazione di quello che oggi è riconosciuto come il sistema regionale dell’innovazione per le startup”. Secondo Barberi, infatti, senza il Calpark la regione non avrebbe avuto “il progetto crescita che, coordinando due degli atenei calabresi e dei partner privati, ha lanciato la Start Cup Calabria e l’incubatore Technest, ripresi poi nel modello dal progetto Calabriainnova della Regione Calabria”.
Da qui l’allarme dell’Amministratore che teme come a breve il Parco non ci sarà più e che così la Calabria possa perdere uno strumento territoriale “unico nel suo genere nel campo dell’innovazione e le competenze assestate” che la struttura contiene e che risiedono nelle persone che, pertanto, perderebbero il lavoro “senza un motivo reale perché questo accada, solo per l’incapacità tutta calabrese di fare concertazione territoriale costruttiva e slegata dagli interessi a breve termine”.
Una asserita mancanza di concertazione che Barberi non è solo della politica, ma anche degli Atenei calabresi, “che in questo campo hanno preferito perseguire interessi di cortile e di campanile invece di pensare in termini di territorio regionale”.
“Dove altrove ci si dota di strumenti di crescita integrati – conclude il numero uno della struttura - qui si lascia morire lo strumento storico calabrese dell’innovazione e del raccordo tra ricerca e impresa oltre che di confronto regionale per il sistema della ricerca pubblico: Calpark”.