De Gaetano (Federazione sinistra): Sui ticket sanitari siamo ormai al caos
«Gli effetti erano ampiamente prevedibili, ma non si è usato neppure un briciolo di buonsenso per evitarli: complice l’attuale picco influenzale che ha aumentato la necessità di ricorrere alle cure mediche, le nuove norme sull'esenzione del ticket stanno producendo scene drammatiche presso le strutture sanitarie delle Asl calabresi». Lo afferma, in una nota, il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione, Nino De Gaetano. «Dal 1 gennaio 2011, infatti, Scopelliti – prosegue De Gaetano – ha cancellato con un colpo di spugna tutti gli attestati che certificavano l’esenzione per chi aveva una condizione economica configurata dall’indicatore Isee spazzando via ogni tutela delle fasce più disagiate, prevedendo il pagamento del ticket anche per chi non raggiunge il limite di reddito precedentemente fissato a 10mila euro ed escludendo dai benefici lavoratori, inoccupati e numerosi pensionati con meno di 65 anni». «Il caos e i profondi disagi creati dalle nuove norme - aggiunge il capogruppo della Fds – sono sotto gli occhi di tutti: anziani in fila per ore, cittadini costretti a bivaccare di notte nella speranza di rientrare, al mattino, tra i trenta fortunati che ogni giorno vengono ricevuti negli uffici, medici ed impiegati dell’Asl sottoposti ad un immenso carico di lavoro, senza alcun supporto aggiuntivo, e poi la comprensibile rabbia di quanti, tra le fasce sociali più deboli e disagiate, si trovano costretti a pagare in prima persona per decenni di scelte irresponsabili e sprechi. Abbiamo già detto che contro l'iniquità di questi provvedimenti metteremo in campo ogni iniziativa utile ad ottenerne l’immediato ritiro, ma per diminuire gli attuali disagi basterebbe utilizzare soltanto un pò di buonsenso: ci chiediamo infatti perchè non pensare, soprattutto in considerazione dell’attuale fase di picco massimo dell’endemia influenzale, di prorogare la validità delle esenzioni precedenti fino alla loro fisiologica scadenza. Non saranno certo pochi mesi di rinvio a cambiare le sorti della sanità calabrese».