Presa a schiaffi e pugni e minacciata con una pistola: arrestato il marito
Ancora un altro caso di violenza nel contesto familiare, così come ancora una volta a subire le brutalità è stata una donna reggina, in un ultimo episodio costretta a salire su un’auto dove è stata presa a schiaffi e pugni e poi minacciata con una pistola.
Un fatto, questo, che risale a poco tempo fa, al marzo scorso: la vittima, dopo l’aggressione ha dovuto ricorrere anche alle cure mediche dopo essersi rifugiata a casa della madre.
E proprio quest’ultima è stata ad avvisare la polizia di quanto accaduto: gli investigatori della questura della città dello Stretto hanno così da subito attivato il cosiddetto protocollo Eva1, contro le violenze di genere.
Trattandosi di un caso al di fuori della possibilità di consentire un arresto in flagranza, dato il tempo trascorso, i poliziotti hanno raccolto alcuni elementi utili che hanno consentito comunque alla Procura della Repubblica di richiedere almeno i domiciliari a carico del marito, un 36enne del posto, che ora dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, minaccia e detenzione abusiva di armi.
Da quanto ricostruito dagli investigatori l’aggressione subita a marzo dalla moglie non sarebbe stata ovviamente un caso isolato: più volte, a partire dal settembre 2018, si erano susseguiti atteggiamenti vessatori, culminati appunto nell’ultima violenta aggressione.
Il GIP Caterina Catalano, che ha firmato l’ordinanza a carico del 32enne - su richiesta del pool “Fasce deboli” coordinato dall’Aggiunto Gerardo Dominianni – ha proprio sottolineato la gravità del comportamento dell’uomo evidenziando come sia altissimo “il pericolo di reiterazione di reati dello stesso tipo di quello per il quale si procede ed anche di reati commessi con uso di violenza o minaccia alla persona non possono che militare in questa direzione le modalità dell’agire paramafioso dell’indagato.”
Lo stesso magistrato ha anche definito la personalità dell’uomo come “spiccatamente negativa e violenta”. Stamani pertanto gli agenti delle volanti reggine hanno eseguito la misura cautelare nei confronti del marito violento.
“La donna nel tempo intercorso tra la denuncia e l’emissione della misura cautelare non è mai stata lasciata sola e non lo sarà oggi” ha sottolineare in proposito il Questore Vallone spiegando anche che è stato attivato un dispositivo di sicurezza “tale da garantirle sempre le vicinanza della Polizia di Stato secondo quanto disposto dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto Michele Di Bari”.