Inaugurata al Complesso Monumentale del San Giovanni la Mostra sul Codice Romano-Carratelli
Candidato nel 2013 al patrimonio UNESCO nel programma “Memoria del Mondo” per la salvaguardia del patrimonio documentale e sottoposto a vincolo dal Ministero dei Beni Culturali nel 2014, il Codice Romano-Carratelli è un’eccellenza della Calabria, un documento prezioso databile alla fine del Cinquecento e costituito da novantanove disegni acquerellati di fattura pregevole, gran parte dei quali corredati di testo illustrativo in elegante grafia cancelleresca, attraverso cui l’autore ha rappresentato il sistema difensivo costiero presente o da integrare nella Calabria Ulteriore.
Si tratta di torri, castelli e città fortificate che, nell’insieme, esprimono il sistema topografico e militare della costa centro-meridionale della regione secondo quello che doveva essere un più ampio progetto pensato dagli spagnoli Carlo V e Filippo II per difendere il territorio. Praticamente una rappresentazione fotografica di quel periodo storico che oggi consente agli studiosi di avere un quadro più completo rispetto alle vicende geo-politiche di quest’area del Mediterraneo. Siamo infatti in presenza della più antica iconografia organica della Calabria e, allo stesso tempo di un vero e proprio pezzo d’arte.
Il manoscritto è stato individuato e acquistato circa dieci anni fa dal noto avvocato, politico e bibliofilo vibonese Domenico Romano-Carratelli, grazie alla cui sensibilità è possibile godere della visione del Codice e conoscerne gli aspetti caratteristici.
Per tre mesi, fino al 4 agosto 2019, il capoluogo di regione ospiterà – all’interno del Complesso Monumentale del San Giovanni – un’esposizione dedicata a questo prezioso manoscritto cinquecentesco.
La mostra, curata da Emanuele Bertucci, è stata inaugurata sabato 4 maggio alle ore 18.00 alla presenza di autorevoli intervenuti che hanno relazionato su aspetti specifici dell’opera. Oltre ai saluti istituzionali del vicesindaco di Catanzaro, Ivan Cardamone, e del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, l’argomento è stato introdotto dallo stesso Carratelli a cui hanno fatto seguito la professoressa Francesca Fatta, la quale ha fornito un originale contributo immaginando un “grand tour” culturale sui luoghi del Codice; l’archeologo Francesco Cuteri che ha descritto la Catanzaro fra Cinque e Seicento; l’archeologa e senatrice Margherita Corrado, che ha definito il significato delle tavole del Codice; l’artista e architetto Marcello Sestito ha descritto invece il suo personalissimo “Codice Riflesso” – una mostra nella mostra -, ed il professor Giuseppe Caridi che ha parlato della Calabria nel Mezzogiorno spagnolo; il professor Mario Caligiuri, infine, ha interpretato il manoscritto dalla prospettiva della sicurezza e dell’intelligence.
Un evento culturale importante che si propone di offrire e far conoscere ai visitatori non solo un capolavoro del Cinquecento ma anche spunti per approfondire elementi storici, geografici, militari e culturali di un territorio – la Calabria – posta nel cuore del Mediterraneo e perciò protagonista di vicende e relazioni fra popoli.