Bambini in copertina su reportage dedicato alla ‘ndrangheta. Marziale: “Non è deontologico”
Ha deciso di inviare “una segnalazione all’Ordine dei Giornalisti ed alle autorità preposte a controllare che la tutela dei minori non sia soltanto uno slogan ad effetto, ma diventi prassi consolidata nell’esercizio della più importante funzione democratica che un paese civile detiene, l’informazione”.
È questa dunque l’intenzione di Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, destinatario di più denunce genitoriali.
Il garante si riferisce alla fotografia pubblicata sul settimanale “Il venerdì” di Repubblica a corredo di un articolo dedicato a Limbadi. Nella foto incriminata sono ripresi dei bambini mentre giocano per strada con pistole giocattolo durante le feste patronali. È quanto conferma il garante dopo aver sentito i legali delle famiglie che hanno denunciato la foto Nicola D’Agostino e Francesco Petrolo.
Per Marziale non è infatti “deontologico, non è corretto e contravviene alle più elementari norme della tutela dei minori la pubblicazione di una foto a tutto campo, su due pagine, di bambini intenti a giocare per le vie del loro paese, a corredo di un sia pur coraggioso e meritevole articolo contro la ‘ndrangheta”.
Per Marziale “non si può attingere ad una foto estranea agli accadimenti narrati e farne immagine portante di storie di mafia, massonerie, appalti, droga e omicidi. E se la foto, come asserisce la didascalia, è diventata virale sui social network, allora tutto diventa più grave perché l’informazione professionistica proprio in questo si deve distinguere, ossia negli accorgimenti a tutela dei minori, se non per sensibilità almeno per rispetto delle leggi in vigore”.
“La tutela dei minori richiede al mondo dell’informazione e della comunicazione in generale massima accortezza e sensibilità – prosegue il Garante – non a caso esistono miriadi di leggi e protocolli in merito. I bambini vanno sempre rispettati, qualunque sia la loro condizione o provenienza.