Mesi di tormenti per una 40enne, poi la denuncia e l’arresto dello stalker
Troverà finalmente pace una giovane donna, di poco più di 40 anni, ossessionata da uno stalker e che da oltre quattro mesi era in cerca di sicurezza, costretta a “stare costantemente con il cellulare in mano, in modo tale che se viene … a farmi del male, io posso chiedere aiuto”, così come ha raccontato la stessa vittima agli investigatori.
A mettere la parola fine alla vicenda sono stati i carabinieri della stazione di Conflenti, nel catanzarese, che hanno arrestato un pensionato 69enne del posto, noto pregiudicato, che ora dovrà rispondere del reato di atti persecutori.
La misura a suo carico, che prevede per l’uomo domiciliari, è stata emessa dal Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura della Repubblica locale.
Le indagini, condotte dai militari, hanno portato ad una ricostruzione minuziosa dei fatti, che iniziano dal mese di gennaio scorso.
Grazie alla preziosa collaborazione della vittima delle persecuzioni ma anche di altre persone informate sui fatti, gli investigatori hanno fatto emergere un quadro definito “inquietante” e raccolto dei gravi indizi a carico del pensionato. In pratica, da oltre quattro mesi la donna sarebbe stata costretta a subire inseguimenti e sorpassi in auto a forte velocità, sia quando era da sola che in compagnia.
Poi molestie, telefonate incessanti - anche anonime, mute, sia di giorno che di notte - così come insulti e minacce, appostamenti anche quando si recava nella Caserma dell’Arma e, da ultimo, un’intimidazione: ovvero una tanica di benzina lasciatale sotto l’abitazione.
Insomma “un collaudato e ben pianificato processo di persecuzione e sistematica oppressione”, una serie di atteggiamenti morbosi, ossessivi e vessatori da parte dello stalker che hanno provocato alla vittima un continuo e grave stato di ansia, di paura e prostrazione psicologica, insinuandole una concreta e tangibile paura per la sua incolumità, ma anche dei suoi conoscenti e familiari, e tale da costringerla a cambiare le sue abitudini di vita.
I continui interventi e le indagini dei Carabinieri di Conflenti hanno consentito di evitare altre conseguenze e di raccogliere, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, gli elementi necessari per arrivare ad emettere a carico del 69enne la misura degli arresti domiciliari con la contestuale prescrizione del divieto di comunicare, anche telefonicamente e telematicamente, con persone diverse da quelle che con lui coabitano.