Decreto Calabria, Catalano (Destre Unite): “medici al traguardo senza correre né concorrere!”
“Il “Decreto Calabria” all'art. 12 comma 3 del DL n. 35/2019 prevede un escamotage che permette l'accesso al percorso di formazione per medico di base ai dottori che hanno svolto per almeno 24 mesi incarichi anche non continuativi, indipendentemente dal numero di ore e turni effettivamente svolti, nei settori della medicina generale nei dieci anni precedenti.” Ad affermarlo in una nota è il coordinatore Regione Calabria di Destre Unite, Luigi Catalano.
Il coordinatore di Destre Unite Calabria prosegue: “È il caso di evidenziare che il che gli incarichi per 24 mesi, che premiano chi rientra nel “Decreto Calabria”, sono stati assegnati senza una procedura selettiva e non vengono certo conferiti per merito, anzi, spesse volte sono sottoscritti per chiamata diretta. Con tale provvedimento i giovani medici per prendere le convenzioni dovranno aspettare altri vent'anni. È chiaro – continua -che si sta utilizzando l'ideologia della tutela del servizio sanitario per favorire alcuni a discapito di altri (il M5S non è quello che cavalca la legalità? Oppure ha cambiato cavallo?). Se fosse logico è costituzionale tutto ciò potremmo assumere in tutti i posti di lavoro senza concorso, impiegati: dell'arma, scuole, enti pubblici etc.”
“Tale decreto, - aggiunge Luigi Catalano -non considera il fatto che i giovani medici si sono sottoposti ad un esame dal quale è emersa una determinata competenza che dovrebbe premiare in “meritocrazia” fattore quest'ultimo tanto acclamato da tutti, ma soprattutto dal governo attuale. Il paradosso: i giovani laureati per sostenere il corso non hanno potuto lavorare causa l'incompatibilità e quant'altro, i medici più anziani rientrano nel Decreto Calabria perché hanno lavorato svolgendo servizio di guardie mediche e/o altro (si ribadisce non sempre per merito). Dunque: vantaggio prima per i medici più anziani in benefici economici (in quanto hanno potuto lavorare) e premio adesso con “Decreto Calabria che permette di bypassare il concorso”, per i giovani sanitari svantaggio precedentemente per non aver potuto lavorare quindi, un danno economico e penalizzati oggi con il “Decreto Calabria” perché si vedranno oltrepassare da chi non ha sostenuto la selezione.”
“È questo lo Stato di diritto di cui si vanta L'Italia? Oppure è il governo che in ogni campo fa disastri? I giovani dottori che hanno intrapreso il percorso prima di questo decreto vanno tutelati; perché non spiegano ai medici che hanno sostenuto l'esame il motivo per cui debbano buttare via delle aspettative create da un legge che li ha indirizzati su quel determinato percorso? ” Si chiede Catalano, che aggiunge: “Tanti neo laureati scegliendo il corso di formazione non hanno partecipato al concorso per le scuole di specializzazione considerando di aver realizzato le proprie aspettative per un posto di lavoro, invece, oggi si ritrovano con nulla in mano perché si sta danneggiando un diritto. chi si proclama onesto al di sopra di tutto e di tutti non può cambiare le carte in tavola.”
Concludendo Catalano afferma: “nel “Decreto Calabria” bisogna inserire una salvaguardia a tutela dei giovani medici che hanno superato il concorso. Come? È semplice, i medici che rientrano nel “Decreto Calabria” potranno accedere alla graduatoria per avere le convenzioni soltanto dopo che avranno avuto la convenzione tutti i medici che hanno superato il concorso.”