Contratti di fiume, siglato nuovo accordo tra città metropolitana e il Pau
Il Contratto di Fiume è configurato, nella legislazione nazionale, come un atto volontario di impegno condiviso tra soggetti pubblici e privati finalizzato alla riqualificazione ambientale-paesaggistica ed economica di un sistema fluviale e del relativo bacino idrografico tramite il contenimento del rischio idraulico.
Su queste basi ieri il direttore Tommaso Manfredi e il responsabile scientifico del Laboratorio LaStre del Pau, Concetta Fallanca, hanno sottoscritto nella sala conferenze del Pau dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, con Pietro Foti, dirigente del Settore 10 - Pianificazione - Ambiente - Leggi speciali della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ed in presenza del consigliere delegato all’Ambiente ed Energia, Antonino Nocera, una convenzione di collaborazione alle attività di ricerca e di promozione di metodi condivisi per la progettazione del Territorio per lo sviluppo socio economico delle comunità, utilizzando le procedure del Contratto di Fiume.
La Città Metropolitana di Reggio Calabria ha avviato da tempo un percorso indirizzato alla formulazione e alla sottoscrizione di Contratti di Fiume quali strumenti operativi di programmazione strategica, che attraverso la predisposizione di progetti pilota (Sant’Agata, Petrace, La Verde e Stilaro), intende integrare le politiche di tutela e dell'ambiente con più ampie politiche di gestione delle risorse paesistico-ambientali.
In questo processo ha ritenuto utile dialogare con il Laboratorio lastre del pau, Laboratorio integrato dell’Area dello Stretto per lo sviluppo del territorio che, con l’attività di ricerca del responsabile scientifico e dei professori Antonio Taccone e Natalina Carrà, opera nel campo delle strategie di trasformazione delle città e del territorio, al fine di costruire, attraverso una comune attività di ricerca con i gruppi incaricati alla redazione degli studi degli ambiti dei Contratti di Fiume, metodologie e protocolli per la formazione dei quadri conoscitivi finalizzati alla individuazione di elementi/sistemi/azioni su cui basare un nuovo patto di sviluppo sociale e produttivo da condividere con le comunità interessate.
Alla messa a punto e alla condivisione di uno scenario strategico per un orizzonte medio-lungo conseguirà la formulazione del primo programma di azione con una realizzabilità a breve periodo, per il successivo triennio. Uno specifico punto della convenzione prevede l’elaborazione di una sintesi della sperimentazione sotto forma di indicazioni metodologiche utili per la definizione di una strategia procedurale, una sorta di protocollo operativo/concettuale, capace di assicurare una visione integrata nei territori di bacino che racchiudono universi unici di espressioni naturalistiche, paesaggistiche, ambientali e socio-culturali in contesti che in questo momento storico sono di degrado e di abbandono.
I progettisti dei gruppi incaricati dalla Città Metropolitana sono: Caterina Gironda e Domenico Calabrò per la Fiumara dello Stilaro, responsabile unico del procedimento Carmelo Marmoglia; Patrizia De Stefano e Antonella Lucia Virduci per la Fiumara Laverde, Rup Roberta Amadeo; Massimo Cascimo e Luigi Carbone per la Fiumara Petrace, Rup pian. Annunziato Pannuti; Caterina Trifilò e Maria C. Ambrogio per la Fiumara Sant’Agata, Rup pian. Domenico Gangemi.