Bimbo murato in chiesa reggino, caso mediatico o verità?
Una lettera anonima è stata fatta recapitare alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, in onda su Rai 3, riguardo ad un presunto mistero nascosto nella chiesa di Placanica, in provincia di Reggio Calabria.
“C'è il corpo di un bambino murato nella cupola della cappella dell'Addolorata” è questo l'allarme lanciato dalla missiva a firma di alcuni abitanti del paese che affermano che “la storia è risaputa ormai da tempo da tutti i placanichesi, ma sembra che nessuno prenda dei provvedimenti in merito per capire se questa notizia sia veritiera”. La trasmissione televisiva ha portato all'attenzione il caso nella puntata andata in onda il 29 maggio scorso.
Si sono recati sul posto i giornalisti di Chi l'ha visto, hanno parlato col parroco e con alcuni cittadini che sono a conoscenza della storia. Pare che sia stato un operaio, appartenente alla ditta che ha eseguito dei lavori nella chiesa negli anni Ottanta, a raccontare di aver visto il cadavere, ma è trascorso molto tempo e sembra che l'uomo sia deceduto.
Il Vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, chiamato in causa da più parti, al fine di evitare il pericolo di facili allarmismi ed il rischio di alimentare gravi sospetti e inutili polemiche, ha dichiarato: “si deve andare fino in fondo per accertare la verità e fugare ogni ombra di dubbio su quanto possa essere accaduto. Da parte della Chiesa ci sarà la massima collaborazione, così come è avvenuto appena è stata diffusa la notizia emersa in seguito ad una lettera anonima”.
Monsignor Oliva ha aggiunto che “appena avranno inizio i lavori di restauro, già da tempo programmati, saranno avvertite le autorità interessate per ogni eventuale verifica. È per me prioritaria la ricerca della verità per fugare ogni ombra di dubbio. Penso, però, che occorra cautela e tanto senso critico di fronte ad una notizia anonima, che non si fonda su fatti concreti, su testimonianze chiare e dirette, ma solo sul sentito dire. Il riferimento riporta molto indietro nel tempo, agli anni Ottanta, e riguarderebbe fatti non documentati e di difficile accertamento”.