Gli inerti finivano direttamente nel Trionto. Sequestrati impianto e discarica a Crosia
Un impianto di lavaggio inerti e un’area di due ettari adibita a discarica non autorizzata sono stati sequestrati dai Carabinieri Forestale di Rossano. Il sequestro, avvenuto in località “Trionto-Sorrenti” di Crosia è stato effettuato a seguito di un accertamento dei militari alla foce del fiume Trionto.
Nel corso del controllo la pattuglia ha notato la colorazione marrone del torrente che proveniva da monte. Da qui la decisione di percorrere a ritroso il letto del fiume. I carabinieri hanno quindi scoperto uno scarico di refluo che si immetteva all’interno del corso d’acqua e che proveniva da un impianto industriale in lavorazione.
Si è poi accertato che il refluo industriale, che proveniva dal processo di lavaggio degli inerti, veniva immesso attraverso un solco in una conduttura per poi essere convogliato nel fiume Trionto.
L’impianto non aveva vasche a tenuta per il relativo processo di decantazione e sedimentazione del refluo e per il suo successivo smaltimento.
Così il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, e il pm Angela Continisio, che ha coordinato l’attività, hanno deciso di far mettere sotto sequestro l’impianto e poi denunciato l’amministratore della società per gestione non autorizzata di rifiuti, deturpamento e danneggiamento di bellezze naturali. L’area è infatti sottoposta a vincolo paesaggistico.
Il proprietario è stato anche denunciato per aver realizzato uno scarico di acque reflue industriali nel fiume Trionto senza alcuna autorizzazione che ha alterato il corso d’acqua. Nel cantiere sono stati rinvenuti inoltre ingenti quantitativi di rifiuti stoccati a cielo aperto e sul suolo.