Crotone chiama Italia, ecco i premiati dell’evento 2019
“Crotone Chiama Italia: la ndrangheta non è solo affare calabrese” è il titolo dell’iniziativa che si svolgerà sabato 15 giugno alle 16 all’antico borgo in Crotone. Una conversazione sul difficile tema della criminalità organizzata con Nicola Morra della Commissione antimafia, Michele Albanese Giornalista sotto scorta per il suo impegno contro la criminalità, Vincenzo Linarello presidente Goel del gruppo cooperativo, Beppe Giulietti federazione nazionale stampa e la giornalista Tg3 Rai Valeria Collevecchio che modererà la conversazione.
Presenti tutti i sindaci della provincia crotonese nonché vari rappresentanti istituzionali. Nel corso dell’iniziativa promossa dalle associazioni culturali “Ad un passo da te Giuseppe Parretta” e “ Libere donne” verrà consegnato il premio alla legalità Giuseppe Parretta. Giuseppe è il ragazzo trucidato a colpi di arma da fuoco nel pomeriggio del 13 gennaio del 2018 davanti ai suoi familiari. Un fatto che ha sconcertato l’intera provincia crotonese che nello stesso giorno è scesa in piazza con in testa Caterina Villirillo, madre del ragazzo, per condannare il vile gesto.
Al termine riceveranno il Premio alla legalità: Elia Minari: per la sua lotta contro la ‘ndrangheta e per il prezioso contributo dato al processo “Aemilia” a Reggio Emilia; Davide Massimo, Francesco Gabriele, giovani studenti dell’Aquila: per aver ideato il progetto della nuova “ La casa dello studente” come centro d’incontro e di condivisione perché dalla morte di 9 studenti durante il sisma del 2009 possa nascere uno spazio sicuro per tutti gli altri giovani; Maria Cristina Fiore: la studentessa più brava d’Italia, nominata dal Presidente della Repubblica Alfiere del Lavoro, per la sua determinazione e il suo impegno nella cultura, come strumento di cambiamento e costruzione di un futuro per i giovani e per questa terra. Il premio verrà consegnato da Giuseppe Soriero Presidente dell’accademia delle belle arti di Catanzaro. I premi sono realizzati e offerti da Michele Affidato
L’evento è stato presentato durante una conferenza stampa svoltasi al Csv di Crotone. Durante l’incontro con la stampa, Lucia Sacco CSV ha detto che per “combattere la criminalità bisogna fare rete con tutte le associazioni e partire dagli asili e scuole primarie; educare e diffondere la cultura della legalità dai piccoli gesti. Ognuno di noi deve fare la sua parte.”
Antonio Migale che ha sposato la battaglia di Caterina Villirillo ha detto di aver deciso di “sostenere questa lotta perché Caterina da un fatto personale drammatico ha prodotto uno spirito di lotta che oggi è una lotta che riguarda tutta Crotone. E per Crotone deve essere un’opportunità. Il nostro messaggio è rivolto a tutti: allo Stato, ai sindaci e tutti quelli che occupano ruoli pubblici nonché ai cittadini comuni; devono esprimere chiaramente la posizione che prendono rispetto a certi fenomeni. Ciò deve essere la conditio sine qua non per fare il resto. Il premio che verrà dato il 15 giugno è un riconoscimento che prenderà chi si è distinto in queste lotte. Ogni anno si sceglieranno persone o associazioni che si distingueranno in questo senso.”
Rosanna Nardo Del Comitato donne di Cutro si è detta vicina “a Caterina Villirillo, questa è una sfida che merita la collaborazione di tutte le associazione e degli addetti ai lavori. Dobbiamo lavorare alla radice e sradicare la mentalità e la cultura mafiosa che è radicata in persone della società civile che non sono mafiosi ma sono terreno fertile per certi fenomeni. Il lavoro delle scuole e quello che stiamo facendo come associazione è un lavoro certosino e dobbiamo allargare e fare rete.”
La parola è poi passata a Caterina Villirillo dell’associazione Libere donne, per la quale l’iniziativa “è stata promossa dall’associazione ad un passo da te, ci tengo a sottolinearlo perché questi ragazzi vogliono crescere e si vogliono impegnare per segnalare le lacune di questa città. In primis il problema della sicurezza e della tossicodipendenza. Sono giovani e vogliono una città che gli dia delle opportunità.” Per quanto riguarda il resto Caterina Villirillo chiede giustizia. Certezza della pena e niente agevolazioni del rito abbreviato per omicidi efferati e violenze sulle donne e bambini. Questi sono i suoi temi. Spero che i partecipanti all’iniziativa del 15 Giugno prendano degli impegni precisi in tal senso. In questo dobbiamo stare tutti uniti.