U.Di.Con., Nesci: “Sulla sanità calabrese serve chiarezza”
Il primo consiglio metropolitano congiunto sulla sanità calabrese tenutosi ieri in Piazza Italia a Reggio Calabria ha avuto come scopo preciso l'ascolto delle molteplici istanze provenienti del mondo sociale reggino.
“Un'occasione questa - afferma il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci - per dar voce agli utenti, ai pazienti, che purtroppo spesso si vedono costretti a recarsi nelle strutture pubbliche e private presenti sul territorio comunale e metropolitano fruendo però di trattamenti essenziali davvero minimi se non del tutto scadenti".
"Paragonare l'assistenza sanitaria alla capacità fiscale di un territorio è assurdo – continua Nesci - la salute in Calabria non può essere ridotta ad un mero valore numerico. Se è vero che il diritto alla salute deve essere bilanciato attraverso il principio della regolarità dei conti pubblici, anch’esso costituzionalmente previsto nell’art. 81, è anche chiaro come responsabilità gestionali politiche in passato non debbano intaccare l'assistenza sanitaria".
"I livelli essenziali d’assistenza tra Nord e Sud - aggiunge - si attestano al 50% delle erogazioni. Non è difficile immaginare che tale situazione vada a colpire le fasce più deboli, motivo per cui il Governo deve assumersi le responsabilità del caso e intervenire seriamente. Non tutti possono permettersi cure private e questo dovrebbe far riflettere il Governo centrale. Per questi motivi l’U.Di.Con – conclude Nesci - da sempre in prima linea in materia di sanità, soprattutto in Calabria, invita le istituzioni a riconquistare la fiducia dei cittadini facendo un semplice passo avanti: sensibilizzare tutti gli stakeholder, dagli operatori sanitari ai cittadini, dimostrando nei fatti che la Cosa Pubblica è un bene comune e per questo va salvaguardato e tutelato”.