Oscar del folklore al gruppo pro loco di Castrovillari

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L’Oscar nazionale del Folklore è stato consegnato dal presidente nazionale della FITP, Benito Ripoli al Gruppo Folklorico della Pro loco di Castrovillari che si va ad aggiungere al palmarès dei riconoscimenti ufficiali ottenuti in questi 90 anni di vita. Quasi un secolo, in sette giorni tra mostre, tavole rotonde e spettacoli. Un bilancio più che positivo sottolineato dalla presenza ogni sera di pubblico che ama le radici di una terra legata alle tradizioni popolari.

Tradizioni che il sodalizio folklorico ha espresso attraverso lo spettacolo, “Castrovillari nella memoria- lettera di un emigrante”, scritto da Leonardo Alario che ha raccontato, attraverso la trasposizione scenica, la storia del popolo contadino. Dal passaggio di Giuseppe Garibaldi , atteso e acclamato, rivoluzionario da un punto di vista politico e sociale per i cambiamenti che intendeva attuare in favore della popolazione che, rimase nella storica miseria nonostante i tentativi di ribellione, alla partenza verso l’America in cerca di fortuna. Dei veri e propri quadri che hanno raccontato il corteggiamento dell’amata fino al matrimonio e alla festa grande, passando per le antiche tradizioni e credenze come quella del “monachiddu”, simbolo di speranza e buona fortuna; a scene di vita quotidiana nei campi, al periodo carnevalesco, ai riti della settimana Santa con la processione del Venerdì, fino ad arrivare alla partenza per le Americhe .

Insomma “Suoni e memorie di un tempo perduto”, raccontate grazie allo studio e alla ricerca continua, sulle tradizioni della nostra terra, amate e apprezzate anche da un pubblico sempre più attento e numeroso che richiede costantemente nuove e significative proposte spettacolari. Cosa che il Gruppo Folklorico della Pro Loco, grazie al direttore artistico, Gerardo Bonifati, mette in scena da diversi anni tanto da essere insignito di diversi riconoscimenti per l’impostazione scenica, innovativa e per quel modo di raccontare le tradizioni, la forma di proporre trasposizioni sceniche che parlano di argomenti legati alla tradizione calabrese, molto apprezzate dal mondo accademico, tanto che, diversi Atenei, seguono con interesse l’attività culturale del gruppo a cui danno una ritrovata credibilità. Un susseguirsi di emozioni hanno caratterizzato questo importante compleanno, ultimo in ordine di tempo, lo spettacolo che ha visto la partecipazione dei veterani del sodalizio che hanno reso questa storia possibile. Dal 1929 ad oggi, tanti sono stati i castrovillaresi che hanno dato lustro al sodalizio.

Generazioni a confronto, vecchie nuove leve, che si sono ritrovati sul palco allestito nella corte del Castello Aragonese, location dei festeggiamenti, insieme ai “I piccoli della Pro loco” il futuro del Gruppo Folclorico della Pro Loco stessa. Un vivaio di giovanissimi nato grazie all’intuizione e al lavoro certosino del direttore artistico Gerardo Bonifati, e alle responsabili che negli anni lo hanno guidato, Mena Bartolini, Valentina Grisolia e oggi, Tiziana La Vitola, dal 2006, con l’intento di non disperdere le tradizioni ma riuscire a far rivivere la memoria storica di un passato dal sapore sempre più indimenticabile. Spettacoli che hanno commosso oltre che il pubblico presente che non ha fatto mancare il proprio calore, il gota della Federazione Italiana Tradizioni Popolari e dell’antropologia nazionale.

Sorprendentemente, colpito, Mario Atzori, Presidente della Consulta Scientifica, ordinario di Storia delle Tradizioni Popolari presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Sassari, uno dei massimi esperti delle tradizioni popolari sarde, ha conferito, al direttore artistico, Gerardo Bonifati, la laurea “Honoris Causa” in scienze antropologiche. Sul palco poi si sono avvicendati presidenti e capi gruppo che in questi anni hanno traghettato il sodalizio. Una serata magica che rimarrà impressa nel cuore di chi ha voluto soffiare su queste 90 candeline, scolpita su di un ciondolo realizzato per l’occasione dal M° orafo, Michele Affidato e già proiettati al 2029 per festeggiare un secolo di vita di un gruppo che ha fatto grande il folklore castrovillarese.