Caso Cetraro finisce in Senato, Siclari (Fi): “il Ministro riferisca esito dell’ispezione”
«Intervengo anche a nome del senatore calabrese Mangialavori, per sensibilizzare questo Parlamento su un fatto gravissimo accaduto ad una giovane madre. La morte per emorragia di Santina Adamo deceduta dopo aver partorito il proprio figlio all’ospedale di Cetraro riapre prepotentemente il dibattito sull’emergenza sanitaria in Calabria. Sulla vicenda sta indagando la Procura della Repubblica per accertare l’esatta dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. A lei, incolpevole vittima, va il nostro pensiero commosso e straziato ed alla famiglia le più sentite condoglianze. Dopo che ho chiesto, giorno 18 luglio, l’invio degli ispettori, il ministro ha accolto la richiesta avviando l’ispezione giorno 20, ma adesso si presenti in aula e ci riferisca l’esito dato che dalle notizie stampa sembrerebbero emergere circostanze inquietanti: pare che nella sala operatoria, mentre la giovane spirava, non c'era la possibilità di essere assistita da un chirurgo che probabilmente avrebbe potuto tamponare l’emorragia in corso; da qualche settimana all'ospedale di Cetraro non si può operare più in regime di emergenza e urgenza, nonostante si tratti di un presidio ospedaliero che ospita un punto nascita con circa 600 parti all'anno; l’ospedale di Cetraro non può contare nemmeno su un centro trasfusionale, che si trova invece all'ospedale di Paola, dove si è deciso di incentrare il polo chirurgico e dal quale non sarebbero giunte in tempo le sacche trasfusionali che forse avrebbero potuto salvare la vita a Santina».
Il senatore azzurro Marco Siclari in aula ha riportato con amarezza e commozione una realtà ai limiti del paradossale per un paese che si definisce civile rimarcando come sia «assolutamente inaccettabile che in Italia si muoia ancora di parto. La responsabilità, sono certo, è da attribuire sopratutto alla politica perché negli ospedali calabresi mancavano i medici in passato e continueranno a mancare ancora di più con il Decreto Calabria approvato da questo Governo il 3 maggio e che non prevede lo sblocco del turn over il vero problema della nostra sanità. In Calabria mancano 1410 medici, 2800 infermieri, 1.000 operatori e tecnici sanitari e soprattutto nel periodo feriale estivo ovviamente la situazione peggiora a scapito dell’assistenza sanitaria e della salute dei cittadini. Chiedo pertanto, tramite la Presidenza dell’Assemblea, che il Ministro venga al più presto a riferire in quest’aula sull’esito dell’ispezione nel nosocomio calabrese: tutti i cittadini italiani ed in special modo quelli che risiedono in Calabria hanno diritto di sapere. Presidente - continua il Senatore Siclari - quando abbiamo bisogno di cure importanti, andiamo tutti in ospedale, ma da noi, in Calabria, gli ospedali sono senza medici per il blocco del turn over esistente da 10 anni e dovuto ad commissariamento della regione e purtroppo ciò che è più grave è rappresentato, ribadisco, dal Decreto Calabria approvato a Maggio da questo Governo che non potrà dare segni di cambiamento perché non prevede lo Sblocco del turn over. I medici non possono lavorare in condizioni strazianti e senza strumenti e i calabresi non possono morire perché manca negli ospedali calabresi l’assistenza adeguata. Sarò ripetitivo, stancherò le vostre orecchie, ma tutte le volte che accadrà qualcosa di così grave in Calabria, mi ritroverete in questa aula per sensibilizzare il parlamento ad intervenire. La Calabria non rimarrà più in silenzio come in passato: la rassegnazione è finita per quanto mi riguarda”, ha concluso il senatore azzurro.