Turandot, prosegue a Locri l’Opera musica festival
E mentre è pronto per andare in scena “L’elisir d’amore” (25 e 27 luglio) presso la Corte del Comune di Locri, continuano le prove per il secondo titolo del Locri Opera Festival.
“Turandot”, dramma lirico in tre atti su libretto di Giuseppe Adami, nella versione originale di Giacomo Puccini, sarà presentata il 3 agosto alle 21 presso l’area archeologica Tempio di Marasà, con la regia di Renato Bonajuto, e segretario artistico del Teatro Coccia di Novara.
Dirigerà l’Orchestra del Teatro Cilea il M. Manuela Ranno, già apprezzata in Calabria per “Il barbiere di Siviglia” (agosto 2018), “La traviata” (settembre 2019) e “L’arca di Noè” (aprile 2019).
Sosterrà i solisti il Coro del Teatro Cilea, istruito dal M. Bruno Tirotta. Il cast prevede Zvetelina Vassileva nel ruolo del titolo, Davide Ryu che sarà Calaf e Francesca Romana Tiddi che interpreterà Liù. Affiancheranno i protagonisti, Antonio De Gobbi (Timur), Salvatore Grigoli (Ping), Massimiliano Silvestri (Pong) e Raffaele Feo (Pang).
L’assistente alla regia è Sofia Lavinia Amisich. Le scene e i costumi sono di Ermanno Fasano mentre le luci sono firmate da Matteo Service. Il trucco e le acconciature sono curati da Alfredo Danese.
“Qui finisce l’opera perché a questo punto il Maestro è morto”. Sono le parole pronunciate dopo aver deposto la bacchetta, alla prima esecuzione del 25 aprile 1926, dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini. Era appena risuonato il Mib funebre che sanciva il compimento del rito: Puccini era morto infatti a Bruxelles il 29 novembre 1924, insieme a Liù, incarnazione del sacrificio per amore, lasciando sul suo capezzale pagine di abbozzo e di schizzi per la conclusione di Turandot.
Ma se era difficile per lui, che aveva concepito un progetto tanto ambizioso, figuriamoci per un collega onesto come Franco Alfano, ma del tutto estraneo alla drammaturgia e al linguaggio che dominano lo stile musicale del Puccini maturo. In questa nostra rappresentazione di “Turandot” cercheremo di rendere omaggio a uno dei più grandi orchestratori e uomini di teatro del ’900 e abbiamo ritenuto più corretto non terminare l’opera con un’aggiunta estranea, quanto piuttosto rappresentarla così come avvenne in occasione della première”, precisa il M. Manuela Ranno.
Si ricorda che il progetto del Locri Opera Festival è frutto della sinergia tra il Comune di Locri, nella persona di Anna Rosa Sofia, Assessore alla Cultura, l’Associazione Traiectoriae, l’Orchestra e il Coro del Teatro Cilea di Reggio Calabria, e che la direzione artistica porta la firma di Domenico Gatto e Orlin Anastassov.