Restyling veicoli di provenienza illecita, in Calabria 632 controlli. Trovati 17 casi di violazioni

Calabria Cronaca

Sono molte le pratiche al vaglio degli investigatori e da cui stanno emergendo tecniche truffaldine utilizzate dalle organizzazioni criminali per le auto di provenienza illecita.

È emerso nel rapporto della Polstrada per cui nel 2017 di tutti i veicoli esteri immatricolati in Italia, il 44% proveniva dalla Germania, il 20% dalla Spagna e circa il 10% dalla Francia. I tre paesi insieme rappresentavano il 74% delle pratiche di nazionalizzazione richieste in Italia.

Nel 2018 invece il 43% arrivava dalla Germania, il 27% dalla Spagna, il 10% dalla Francia, incrementando la soglia delle immatricolazioni estere sino ad arrivare all’81%.

Per quanto concerne il territorio calabrese, dal 2017 al primo semestre 2018 le Squadre di Polizia Giudiziaria della Regione hanno globalmente sottoposto a controllo 632 fascicoli per l’immatricolazione di veicoli provenienti dall’estero, riscontrando su 17 di esse violazioni pertinenti l’evasione dell’I.V.A.; nell’ambito di questa attività si è inoltre proceduto al sequestro di un veicolo e a denunciare una persona.

Nel secondo semestre del 2018 e nel primo semestre dell’anno corrente, l’attività investigativa della Polstrada Calabrese tuttora in corso, è stata più proficua consentendo la verifica di 1.000 fascicoli per l’immatricolazione di veicoli provenienti dall’estero, il sequestro di decine di veicoli tra riciclati e oggetto di appropriazione indebita all’Estero, sono inoltre state individuate numerose pratiche di nazionalizzazione viziate da falsità.

Sempre più spesso la clonazione dei dati identificativi e l’alterazione dei documenti di circolazione consente alle organizzazioni criminali la reimmissione sul mercato di veicoli di provenienza illecita perché provento di furto o anche di appropriazione indebita. Sul fenomeno, negli ultimi tempi, a conclusione di uno specifico monitoraggio sul territorio nazionale la Polizia Stradale, attraverso il lavoro delle Squadre di Polizia Giudiziaria territoriali, ha avviato verifiche a tappeto sulla documentazione presentata - all’atto delle immatricolazioni di veicoli provenienti dall’estero - dalle Agenzie di pratiche automobilistiche agli uffici della Motorizzazione Civile.

Si tratta in gran parte di veicoli rubati o appropriati indebitamente in Italia o all’estero i cui dati identificativi vengono abilmente alterati ricalcando quelli di veicoli circolanti in altri Paesi, da cui solitamente provengono i documenti di circolazione utilizzati per l’immatricolazione. Altre volte invece, per rinnovare l’identità del veicolo, vengono utilizzati documenti rubati in bianco o artefatti. Le pratiche truffaldine raffigurano il classico caso di un clone: una vettura circola contestualmente in due paesi, e organizzazioni criminali specializzate si occupano di tutto, dal procacciamento del veicolo all’alterazione dei dati, alla fornitura dei documenti per il restyling totale del veicolo. Talvolta invece un’unica organizzazione gestisce tutto il riciclaggio.