Arrestato a Lamezia Terme ricercato per truffa
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme hanno tratto in arresto Pietro Bellora, 56 anni, in esecuzione di un Ordine di Carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Como per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
Erano più giorni che i militari seguivano le sue orme. Un uomo girovago, nato a Varese, residente in Spagna, domiciliato in varie parti d’Italia tra le quali Dipignano (CS) e San Vito lo Capo (TP) e da almeno un anno orbitante su Lamezia Terme dove viveva in una villetta presa in locazione senza regolare contratto in località Marinella. Su di lui ed altri associati la Corte d’Appello di Como aveva emesso un ordine di carcerazione per l’esecuzione di pene concorrenti inflitte a seguito di numerose sentenze passate in giudicato, per complessivi 6 anni e 2 mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Truffe commesse in vari paesi d’Europa quali la Francia e la Spagna, oltre che in tutto il territorio nazionale. Diversi giorni sono durati i servizi di osservazione e pedinamento da parte dei militari, alla luce del fatto che il ricercato non aveva lasciato nessuna traccia che potesse far risalire alla sua presenza sul territorio: infatti, l’uomo utilizzava schede telefoniche ed autovetture a noleggio o comunque intestate a terzi. Tuttavia, grazie all’attenta attività info-investigativa, i militari hanno individuato una residenza il località Marinella dove, dopo avervi fatto irruzione hanno trovato il padre del ricercato e alcune valigie già pronte del figlio. Il genitore, condannato in vari processi per analoghi reati del figlio, era anch’egli ricercato quale destinatario di vari provvedimenti da notificare, e da diversi mesi aveva fatto perdere le proprie tracce dopo aver eletto domicilio in tempi diversi in più città d’Italia. Determinante è stato il ruolo svolto da una donna fiancheggiatrice dell’arrestato, che dopo essere stata costantemente attenzionata e pedinata dai militari, li ha condotti incosapevolmente fino ad un palazzo situato in località Sant’Eufemia dove in quel momento si trovava il ricercato. Lì, dopo aver circondato l’area, hanno atteso che i due inquilini commettessero un passo falso. Infatti, poco dopo, i militari hanno notato uscire l’uomo e la donna che con passo svelto si stavano recando all’autovettura. A quel punto è scatto l’intervento e i due sono stati bloccati da numerosi carabinieri che nel frattempo avevano circondato la zona. Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere, per la donna è al vaglio l’ipotesi del favoreggiamento personale.