Reggio. Circondario Valanidi: “noi senza acqua mentre addetti la convogliano agli amici”
“Ci chiediamo come sia possibile, in una città che decanta legalità e trasparenza, che i manovratori addetti sul logo all’apertura e chiusura delle margherite idriche, si permettano il lusso di indirizzare l’acqua, in presenza di guasti, verso case e zone “di amici e compari”, quando da giorni varie zone del circondario di Rosario Valanidi sono prive di acqua corrente”.
“In una città senza il minimo controllo da parte dei loro dirigenti che dovrebbero quotidianamente controllare l’operato dei singoli addetti alle varie mansioni degli uffici di cui fanno capo, si assiste alla presenza di guasti e ditte incaricate ai lavori che vengono indirizzate non a seconda della natura del problema, ma seguendo una vera e propria classifica delle zone cittadine, mettendo zone di serie A, che forse sono necessarie per lodare il lavoro tramite articoli e foto, o che forse peggio, in maniera più losca nel nostrano malaffare, servano ad indicare ancora una volta preferenze di amici, rispetto magari a zone che dopo giorni e settimane senza’ acqua, e dopo continue lotte per poter anche solo segnalare via telefono, quando si ottiene una risposta alla cornetta, il guasto, ma che a quanto pare non interessano ai dirigenti dei vari uffici preposti”.
“Ci si attende attenzione nella gestione delle acque cittadine, e rispetto verso i contribuenti, perché se tra amici e compari si è di Serie C, all’arrivo delle bollette miracolosamente si ritorna da Seria A++, ma non ci sta il Presidente Gallo di turno qui, perché si parla di una classifica fatta in una città, fatta da una città che conta una percentuale superiore al 40% in ambito di dispersione idrica, che come evidenziato vede carenze nella dirigenza in toto dei vari uffici, che denota una deficienza e latitanza politica nella scelta e controllo dei propri amici dirigenti, perché vengono pur sempre dai piani alti fatte delle scelte in merito a chi siede come dirigente (dirigente che poi permette di favorire amici e compari dei più sottoposti dipendenti senza una spiegazione pressoché valida), e soprattutto una latitanza da parte di tutta questa caddara di uomini e donne nel territorio, abbandonato dai servizi e dalla risposte”.