Trent’anni di vita per il Centro Anziani di Morano

Cosenza Salute

Il Centro di Promozione Sociale (ex Centro Anziani) di Morano Calabro ha festeggiato sabato scorso il trentennale della sua fondazione. Lo ha fatto alla presenza del suo presidente Carlo Ferrari e del vicario Palma Rizzo, delle autorità civili e religiose, in particolare del sindaco Nicolò De Bartolo, dell’assessore ai Servizi Sociali, Sonia Cozza, del presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, del presidente Acescao/comprensorio Alto Tirreno Cosentino Enzo Aita, del presidente del Centro Varcasia di Castrovillari, Carletto Sangineto, del parroco delle chiese Santi Apostoli Pietro e Paolo e Santa Maria Maddalena, don Claudio Bonavita, e di tutti gli iscritti e simpatizzanti.

La manifestazione, sobria ma ricca di significato, si è tenuta nello spiazzo antistante la sede principale, in Via Tufarello, e ha visto impegnati i sodali in momenti culturali e ludici animati come al solito dal “Riconculo” e dal m. Luigi Stabile. Ma prima dell’intrattenimento musicale, delle danze e del taglio della torta, i soci hanno pensato allo Spirito, partecipando con devozione alla santa Messa officiata da don Claudio. A margine della quale Carlo Ferrari ha porto il saluto ai numerosi ospiti e ha presentato una circostanziata relazione sulle attività avviate e concluse con successo dal 1989 ad oggi. E non si è dimenticato di citare con riconoscenza due figure che lo hanno preceduto alla guida del Centro, Antonio Sestito e Raffaele Di Lorenzo, presente ai festeggiamenti il primo, assente per motivi di salute il secondo.

Ferrari ha posto l’accento sulla collaborazione attiva che lega gli uomini e le donne del gruppo alla comunità moranese, sottolineando come negli ultimi tempi siano stati realizzati molti progetti in campo sanitario e sociale: «Abbiamo operato secondo principi di solidarietà, di inclusione totale, bandendo ogni forma di ostracismo – ha commentato. Lavorando con impegno a piani di condivisione e animazione culturale; programmando esercitazioni finalizzate al benessere psicofisico della persona e organizzando eventi sia interni che esterni alle nostre sedi. Il tutto abbinato a una lunga teoria di iniziative multitematiche sviluppate in contesti e tempi diversi. La modifica della ragione sociale, da “Centro Anziani” a “Centro di Promozione Sociale” – ha spiegato Ferrari - apre le porte a ogni potenzialità territoriale e guarda con interesse a ogni fascia d’età e, in generale, alle forze positive che vogliano condividere con noi idee capaci di indurre sollievo, civiltà e crescita della nostra comunità».

Istituzionale il tenore della dichiarazione rilasciata dall’assessore Sonia Cozza: «Sono fiera – ha detto - di poter festeggiare oggi i trent’anni del Centro di Promozione Sociale, un importante punto d’incontro non solo per adulti ma anche per tanti nostri giovani. Abbiamo avuto modo di seguire le proposte dei dinamici soci del Centro: le abbiamo accolte e appoggiate, consapevoli del grande valore aggiunto che hanno per Morano, nella certezza di poter contare sempre sul loro instancabile e spontaneo impegno. Auguriamo a loro di operare sempre con la stessa verve che ha caratterizzato sinora la vita associativa».

Ammirazione e collaborazione. Con due sostantivi De Bartolo ha sintetizzato il pensiero dell’Amministrazione comunale a proposito dell’avvenimento. «Guardiamo con ammirazione e rispetto ai cari concittadini che frequentano il Centro – ha evidenziato il Sindaco. Ed è una straordinaria realtà dalla quale tutti, quale sia la stagione dell’esistenza che stiamo attraversando, possiamo attingere saggezza e vigore. L’esperienza ci ha insegnato – ha aggiunto De Bartolo – che la collaborazione, che si alimenta di idee e che non può compiersi senza le indispensabili competenze, il sapere, le esperienze, le azioni condivise, offerte e protese al bene pubblico, può sovvenire, richiamandosi all’efficacia della sussidiarietà, in situazioni e contesti altrimenti destinati ad uno stato di carenza. Il nostro grazie, dunque, al Presidente Carlo Ferrari e per il suo tramite all’intero Consiglio direttivo e a tutti gli iscritti. Lunga vita al Centro di Promozione Sociale».