Saracena: in ricordo del sindacalista Filippo Di Benedetto
È stato ricordato alla presenza di Enrico Calamai, vice console in Argentina negli anni del colpo di stato militare, Filippo Di Benedetto, il sindacalista di Saracena che ha contribuito a scongiurare la morte per centinaia di italiani negli anni della dura repressione.
Fu uno degli attori principali della nascita dell'antifascismo del Pollino che sulla sua pelle provò le torture e le galere per difendere la sua terra. Così come ebbe il merito di essere primo sindaco comunista eletto democraticamente nel dopoguerra. Un uomo di “grande onestà, coerenza morale e politica da esercitare anche a costo della propria vita. Rappresentante della politica nobile che non è mai arricchito nell'esercitarla, nonostante abbia ricoperto incarichi di rilievo, anzi è morto povero ma ricco di quella passione per aver speso una vita nella lotta contro l'ingiustizia”.
Il ritratto calzante e perfetto di Filippo Di Benedetto, sintesi di una vita appassionata e che si è “distinto per aver salvato vite umane”, come ha sottolineato nel suo intervento il Sindaco di Saracena, Renzo Russo - l'ha fatto e non poteva essere altrimenti il figlio Claudio Di Benedetto intervenuto a quello che è il primo di una serie di eventi che l'amministrazione comunale di Saracena dedicherà alla figura di questo uomo ed eroe della comunità, dimenticato nell'oblio da troppo tempo.
“La sua è una storia poco conosciuta - ha ricordato Russo - ma ha bisogno di essere narrata e noi saracenari dobbiamo farci portatori di questo patrimonio di tutta la Calabria e l'Italia intera”. Un vero “inno alla vita la storia di Filippo Di Benedetto - è stato ricordato a più voci nel corso dell'incontro celebrato nella sala consiliare di Saracena, coordinato dalla giornalista Giulia Veltri, e che stato successivo alla inaugurazione di una lapide commemorativa in Piazza Castello - che anche la Cgil Calabria, ha sottolineato il segretario regionale Angelo Sposato, farà di tutto per diffondere e utilizzare come momento importante per una nuova narrazione di questa terra”.
“Per noi rappresenta un impegno di continuità e ci impegneremo a coinvolgere la film commission in un lavoro di ricerca per realizzare sulla sua figura un lavoro cinematografico”. Della sua relazione con Filippo Di Benedetto, ma anche di quegli anni bui in cui i corpi sparivano per far sembrare che niente di così tragico stesse accadendo, ha parlato Enrico Calamai che in quegli anni era vice console in Argentina e lavorò in sinergia con il sindacalista saracenaro per salvare diverse vite umane di italiani.
“Eravamo con Filippo in contatto continuo e lo ricordo come una persona di un grande calore umano, generosa, molto umile e pure pieno di una grande saggezza ed intelligenza, di una grande cultura vera di civiltà”.