Cannatà (Coldiretti): “rispettare i tempi di maturazione dei kiwi garanzia di qualità”
In questi giorni Mimmo Cannatà si è espresso in maniera sfavorevole nei confronti della coltura precoce dei kiwi. "Rispettare i tempi, la stagionalità è insomma cruciale!" - ha ribadito il dirigente della Coldiretti che si dichiara preoccupato per la dequalificazione del prodotto sempre più soggetto a logiche di mercato che ne inficiano il naturale ciclo biologico di maturazione.
“Nella piana di Rosarno - Gioia Tauro si concentra la maggior parte della produzione che per ettaro è tra i 300 e i 350 q.li (dati Arsac), circa 2.500 ettari quasi tutti in produzione, altri 265 ettari di impianti sono presenti nelle altre provincie”.
“Bisogna – osserva - raccogliere i frutti con grado di maturazione idoneo e uno dei sistemi più usato per determinare l’epoca del distacco dei frutti è la determinazione dei gradi brix con l’ausilio del rifrattometro che misura il grado zuccherino ottimale per iniziare la raccolta che oscilla tra i 6,5 e 8,5 gradi brix, valori soglia oltre i quali si deve raccogliere e di solito tale concentrazione zuccherina si raggiunge dalla metà di ottobre in poi. E’ risaputo, come i frutti raccolti troppo precocemente – commenta Cannatà - siano poco idonei alla conservazione, perché perdono la loro consistenza e sono insipidi”.
“La normativa Comunitaria prevede (Reg. CE 1673/2004) che il frutto debba raggiungere almeno i 6,2 gradi brix per il prodotto condizionato, ovvero predisposto per la commercializzazione. Una raccolta troppo anticipata, che non permette di far raggiungere correttamente al prodotto gli standard qualitativi ottimali, rischia di pregiudicarne la qualità e l’immagine sul mercato. Per questo - conclude - chiedo che gli organi preposti svolgano i necessari controlli”.