Cosenza alla ricerca delle antiche vie consolari. Al via progetto e docufilm
È stato avviato a Cosenza il progetto per rintracciare l’antica via consolare. L’idea è stata promossa dai geologi Renato Acri e Amerigo Giuseppe Rota che hanno avviato le prime indagini geofisiche a contrada Concistocchi, nei pressi del fiume Crati.
“Abbiamo incrociato i dati contenuti nel volume di Vincenzo Spanò “La via Popilia-Annia in Calabria” con quelli delle foto aeree della zona”, ha dichiarato Renato Acri, “abbiamo così individuato il probabile tracciato. Sono stati già trovati alcuni basolati a Morano e a Torre Chierico nella zona sud di Cosenza che ci fanno ben sperare. L’assessora alla cultura e alla ricerca ha da subito appoggiato il nostro progetto e da giugno scorso abbiamo iniziato con le prime indagini non invasive dopo aver avuto il placet da parte della Soprintendenza”.
La metodologia geofisica utilizzata per le indagini è la GPR (ground penetrating radar), noto anche come Georadar, che si basa sull'analisi delle riflessioni di onde elettromagnetiche trasmesse nel terreno. Tale metodo fornisce una sezione del terreno indagato dalla superficie, fino a profondità di alcuni metri (2-3 m), con ottima restituzione dei dati.
Progetto cui ha aderito l’assessore alla cultura Marta Petrusewicz che ha parlato delle motivazioni che hanno spinto l’ente a sostenere il progetto. “Quando ci è stato proposto -ha detto– abbiamo subito interessato gli archeologi docenti e la Soprintendenza Abap per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Abbiamo valutato insieme il lavoro preliminare di indagine storiografica e bibliografica fatto sul potenziale tracciato della via romana che da Reggio Calabria portava a Capua. Abbiamo sostenuto pertanto le indagini geofisiche non invasive, e attendiamo speranzosi i risultati.”
“Da una prima analisi di quelli raccolti -ha proseguito Acri- sono state registrate alcune anomalie e quindi la presenza di alcuni marker nel terreno che fanno ben sperare di trovare basoli. Andranno eseguite poi delle tomografie geoelettriche per avere certezza dei risultati”.
Un lavoro che prevede l’utilizzo di più fonti, quindi, e che: “cerca di valorizzare - ha sostenuto la Petrusewicz- la nostra memoria collettiva attraverso la promozione e la conoscenza del nostro patrimonio archeologico. Il nostro comune è stato il primo a riconoscere l’importanza di tale ricerca che porterebbe all’ambizioso risultato di individuare l’antica via Annia che collegava la Calabria alla Campania, e poi, congiungendosi alla Via Appia, con Roma”.
Parallelamente al progetto si è mosso Benoit Felici, giovane regista e documentarista Italo-francese che si trova in questi giorni in Calabria per girare il film per la tv Voyage, canale francese della Fox, sulle antiche strade romane Appia, Cassia, Valeria e Popilia.
“Dopo aver lavorato su progetti di tipo documetaristico -ha detto il filmaker- come “Unfinished Italy” in cui partendo dalle opere pubbliche incompiute in Italia si riflette sulle cose che non finiamo e su come alcune persone siano riuscite a trasformare edifici in disuso in luoghi vivi, qui emerge invece come luoghi che paiono essere dimenticati riescano a rivivere grazie alle comunità che cercano di rivitalizzarli. Realizzeremo quattro film su ciascuna via consolare: se i tracciati sembrano essere stati cancellati dal tempo, l’immaginario ancora c’è e vive grazie a chi questi luoghi li abita o li attraversa e vuole ridare un senso a queste latitudini”.
Dopo aver girato sulla via Appia e Cassia, Felici ha cominciato da Capua a ripercorrere la strada romana: “dopo la Campania, abbiamo attraversato il Pollino per arrivare a Morano e Civita. In questi giorni abbiamo seguito da vicino le indagini che si stanno eseguendo a Rende grazie all’associazione La Via Popilia e finiremo le riprese a Reggio Calabria”.
L’intento è di presentare nel 2020 il film anche a Rende: “nonostante sia stato commissionato dalla tv francese, il film sarà venduto ad altri paesi”, assicura Benoit.