Bianca Rende: “esco dal Pd per entrare nel gruppo misto sulla scia di Renzi”
“L’intuizione di Renzi di fondare un movimento più centrista capace di (r)accogliere un elettorato ondivago e sofferente, perché privo di una casa politica di riferimento, è per me un progetto condivisibile e da sostenere convintamente, rappresentando la possibilità concreta, finalmente, di costruire un campo più aperto e inclusivo. Un campo di azione politica che senza litigi sia capace di riunire le due grandi tradizioni politiche: quella cattolica e quella riformista in un unico partito”.
Lo pensa Bianca Rende consigliere comunale Cosenza. “Già la storia politica italiana, con la “parabola dell’Ulivo” avrebbe dovuto insegnare che non c’è “amalgama” nello stesso partito tra ex comunisti ed ex cattolici democratici, mentre è sempre apparso più realistico un patto costituzionale, come quello tra De Gasperi e Togliatti. Oggi nel PD si respira ancora un’aria di rassegnazione e sopportazione della convivenza coi cattolici democratici e liste civiche del ceto medio e piccola borghesia, come accade del resto in Calabria, con la dissoluzione del tavolo del centro sinistra e la “minacciata” nascita delle liste “Oliverio presidente”.
“Non bastano infatti le cooptazioni che si preferisce praticare per acquisire singoli alleati di comodo più subalterni e trasformisti o più poveri d’identità. Restano poco rappresentativi del moderatismo politico che continua a mancare per governare e aiutare a sopravvivere l’Italia migliore – è il punto di vista della consigliera. Invece, senza fissare né rinnegare le attuali convergenze, si può e si deve osare di più aprendosi a un elettorato deluso dalle facili promesse e dalle tentazioni filosovietiche e antieuropee, cosparse di populismo e neonazionalismo che soffocano il ruolo e le chances dell’Italia unita e delle sue autonomie funzionali e istituzionali”.
“Accogliendo, per questo, l’appello di Renzi a riforme e rinnovamenti di protagonisti postideologici, in un contesto innovativo e femminista, - dice ancora Rende - comunico la mia adesione al suo Movimento e l’uscita dall’attuale PD calabrese dove, personalmente, ho potuto e dovuto costatare le difficoltà a rinnovarsi nei metodi e nei soggetti fossilizzati in ruoli di apparati poveri e timorosi di modernità, con cui è compatibile restare alleati ma autonomi”.
“Augurando alla mia amata città di tornare a essere l’avanguardia della politica in tutta la Calabria, dopo avere sentito tanti amici che mi hanno onorato della loro fiducia e sperando di aver dato un contributo utile, in termini di proposte e battaglie politiche, tra le fila del gruppo PD in Consiglio comunale, scelgo l’autonomia del gruppo misto, dal quale manterrò una posizione di opposizione puntuale e coerente, per come fatto, - closa - credo, finora”.