Interventi ai porti di Vibo e Reggio: l’appello di Russo al Ministro dei Trasporti
Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Paola De Micheli, dal Vicepresidente della Giunta Regionale, Francesco Russo, relativa ai mancati interventi da realizzarsi nell’ambito dei porti di rilevanza economica nazionale di Vibo Valentia e Reggio Calabria ricadenti nel territorio della Regione Calabria.
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“Gentile Sig. Ministro
propongo alla Sua attenzione una questione che ho avuto modo di esporre ampiamente già a chi la ha preceduta e che, pur a completa conoscenza degli uffici Ministeriali competenti, ad oggi non ha trovato concreta soluzione. Mi riferisco ai porti di Vibo Valentia e Reggio Calabria sui quali lo Stato, a norma del Decreto Legislativo 112/98, esercita le funzioni amministrative in via esclusiva. Si tratta di porti che sono ricompresi nel disegno delle Autorità di Sistema Portuale delineato dalla riforma del 2016 che, ad oggi, rimane inattuata solo per i porti della Calabria.
Nelle more dell’attuazione della riforma, i porti in argomento, che in base al previgente sistema normativo non sono ricompresi nella circoscrizione dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, sono condotti in gestione diretta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Ministero). Le esigenze di intervento infrastrutturale in questi porti – pur debitamente rappresentate dalle strutture periferiche del Ministero – non sono state concretamente prese in considerazione all’atto della redazione dei Piani Triennali Ministeriali delle Opere Marittime e dunque permangono tal quali oramai da diversi anni senza alcun finanziamento ministeriale.
Si noti incidentalmente che lo Stato trae notevoli risorse dall’IVA prodotta nel porto di Vibo. Stante l’assenza del Governo negli investimenti la Regione ha inteso assumere a proprio carico l’onere finanziario necessario per rispondere a tali esigenze mettendo a disposizione le risorse ad essa assegnate nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Calabria finanziato con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 nella consistenza complessiva di Euro 24.500.000,00. Con queste precise finalità, nel luglio 2018, si è pervenuti alla conclusione di un Accordo tra Amministrazioni (Accordo) sottoscritto, per conto del Ministero, dal Provveditore Opere Pubbliche per la Sicilia e la Calabria (Provveditore).
A seguito della sottoscrizione dell’Accordo, la Regione ha tempestivamente proposto al Provveditore la stipula delle convenzioni di finanziamento per gli interventi da quest’ultimo proposti, ma qui l’iter si è inspiegabilmente arrestato. Il Provveditore ha infatti rappresentato che il flusso finanziario delle risorse rese disponibili dalla Regione dovesse transitare attraverso la sede centrale del Ministero e che dunque quest’ultima avrebbe dovuto indicare le modalità di trasferimento delle medesime risorse.
Lo stesso Provveditore, nel mese di aprile 2019, ha quindi formalmente interpellato il Capo del Dipartimento Ministeriale della Navigazione e la Direzione Generale per il Trasporto Marittimo ma, ad oggi, non risulta che il suddetto interpello abbia avuto esito, con il risultato che le risorse della Regione, stanziate sulla base di impegni reciprocamente assunti alla sottoscrizione dell’accordo, sono bloccate oramai da oltre un anno. Vorrà altresì comprendere il paradosso che realizza la situazione qui esposta: lo Stato, che a norma di legge è titolare in via esclusiva delle funzioni amministrative sui porti di Vibo Valentia e Reggio Calabria, non solo non interviene con risorse proprie per corrispondere alle esigenze infrastrutturali dei suddetti porti, ma ritiene finanche di potere tardare indefinitamente ad individuare le modalità di utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla Regione.
Le rappresento che, già nel mese di luglio 2019, ho comunicato al Ministro per il Sud la determinazione della Regione, in ragione dei mancati riscontri del Ministero, di destinare le risorse in argomento ad altra finalità. Quanto sopra sulla base dell’ovvia considerazione che la Regione non può in nessun modo consentire l’infruttuoso decorso del tempo per la concretizzazione di investimenti di così rilevante portata. Tuttavia, prima di dare corso alla riprogrammazione delle risorse ed in considerazione della mutata composizione governativa, mi è parso doveroso informare la S.V. della situazione, nell’auspicio di un Suo autorevole intervento per la risoluzione delle criticità qui esposte”.