Arte. A Catanzaro in mostra le opere di Davi de Melo Santo
Davi De Melo Santos nasce a Belo Horizonte, Brasile, nel 1982. Più conosciuto nel suo paese come DMS, nel 1998 inizia il suo cammino nel mondo dell’arte diffondendo il suo lavoro per le strade delle principali capitali del Brasile, arrivando ad essere riconosciuto a livello nazionale e partecipando ad eventi ed esposizioni legati alla street art. Acquisisce importanza a livello internazionale quando concorre al premio per il miglior writer dell’America Latina e si posiziona tra i primi tre classificati. Nello stesso periodo realizza molti lavori commerciali. Come designer grafico, realizza diversi lavori di illustrazione digitale, ed oggi è creatore ed esecutore di vari progetti personali tanto in Italia quanto in Brasile. De Melo partecipa anche a progetti di carattere sociale, tanto in Brasile quanto in Italia: a Bologna, fa parte di un progetto di rivitalizzazione del centro storico ed universitario, che ha come intento cambiare il modo di vedere della società bolognese in relazione all’arte di strada, trasformando luoghi degradati dal vandalismo in vere opere d’arte.
Nel 2010 realizza la sua prima mostra a Bologna, all’interno di una expo collettiva. A Catanzaro, in qualità di esperto nell’arte di strada, ha tenuto lezioni di writing al centro di aggregazione giovanile di via Fontana Vecchia, il Centro Calabrese di Solidarietà, con un progetto sociale educativo. Portando lo stesso progetto al Carcere Minorile, sviluppa con i giovani detenuti lezioni di arte e sensibilità attraverso l’uso de colori, arrivando a realizzare con gli stessi ragazzi un murale all’interno delle mura del carcere. Esegue lavori per la Biblioteca pubblica di Catanzaro, per il Tribunale Minorile, e per privati. In questo momento Catanzaro si trova nella rotta di questo artista brasiliano, che è alla sua seconda mostra nella città.
LA MOSTRA: “Ogni vita è sacra”
Viviamo in un mondo materialista, in cui gli oggetti tendono ad acquisire più valore della vita umana. Si perde il concetto di sacro ogni giorno in cui l’umanità avanza nella sua concezione di progresso. Ancora oggi l’etnia, il colore della pelle e lo status sociale dettano le regole per l’accettazione nella società che conosciamo. Per anni la chiesa ha discusso di santità, allontanando i più da ciò che si considera sacro, nascondendo le tendenze ed i comportamenti mondani delle figure sacre della chiesa, rendendole distanti dal resto dell’umanità, con l’intento di proteggere i propri interessi. L’artista De Melo, attraverso la sua mostra, crea un ambiente di riflessione su questo tema, portando al visitatore una critica sulla nostra società, creando uno stretto legame tra il sacro al profano, nell’intento di demistificare ciò che si giudica sacro e generalizzando a livello universale, riconsiderando ogni vita come un soffio di sacralità essendo sempre manifestazione del creatore, che porta tutto e tutti sullo stesso livello, “Il Sacro”. “Ogni vita è sacra” è il nome dato a questa esposizione, che porta ad un universo magico e cosciente sull’umanismo che tende a scomparire con il progresso creato ai giorni nostri.