Operazioni dei CC S. Marco Argentano, 1 arresto e 1 denuncia
Truffa scoperta a Roggiano Gravina dai Carabinieri del locale Comando Stazione. Teatro della vicenda il noto sito di compravendite online ebay. Due cittadini del centro della Valle dell’Esaro si sono aggiudicati due differenti aste per un personal computer. Convinti di aver fatto un affare per il prezzo relativamente basso, hanno provveduto a pagare regolarmente il corrispettivo. Passano i giorni ma dell’apparecchio nessuna traccia e il venditore si è reso nel frattempo irreperibile. Non avendo altra possibilità si rivolgono ai carabinieri che avviano le indagini che conducono ad una 32enne toscana che è stata deferita in stato di libertà per truffa.
Non ha saputo meritarsi il beneficio degli arresti domiciliari ed è tornato in carcere. Alla base della storia una vicenda di violenza domestica. L’uomo, R.L., 40enne del luogo, nel luglio scorso era stato arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia. La vicenda si era svolta una sera tra le vie del paese. Due auto a folle velocità sfrecciano l’una dietro l’altra, una delle quali guidata da R.L. che cerca di tagliare la strada alla moglie nel tentativo di fermarla. Ma le auto passano proprio nei pressi della locale Caserma dei Carabinieri. I militari intervengono prontamente. La donna si rifugia in caserma mentre l’uomo viene rintracciato poco dopo. I due erano già noti all’ufficio per violenti liti domestiche, in particolare l’uomo era stato già denunciato per maltrattamenti in famiglia e minacce. La donna decide di farsi aiutare e racconta la sua storia familiare fatta di minacce e di violenze. Lo stesso R.L., probabilmente anche in preda all’alcool, non fa mistero della sua indole violenta: “dovete arrestarmi altrimenti l’ammazzo”. I Carabinieri infatti, a tutela della signora, segnalano che l’uomo, nel rientrare a casa dopo il lavoro, si è recato proprio dall’ex moglie, nella casa che una volta era coniugale, per minacciarla. I giudici della Corte d’Appello di Catanzaro, prendendo atto di quanto rappresentato dai militari, hanno revocato ogni beneficio e disposto la traduzione presso il carcere di Cosenza.