Pediatri: un bimbo calabrese ha un’aspettativa di vita di 2 anni meno di uno veneto
Dimmi dove nasci e ti dirò quanto vivrai. È questa in sostanza la “premonizione” circa l’aspettativa di vita dei bambini calabresi. Nel corso della XXXI edizione del Congresso nazionale di Matera l'Associazione culturale pediatri ha ha infatti lanciato l’allarme affermando che il luogo di nascita potrebbe segnare il futuro di un bambino.
Se Calabria e Veneto hanno, in proporzione, le stesse percentuali di popolazione, lo stesso non si può dire sulle probabilità di sopravvivenza.
Quella di non sopravvivere nei primi giorni di vita di un neonato calabrese è quasi doppia - infatti - rispetto a quella di un suo coetaneo veneto. Se il Veneto è paragonabile alla Finlandia, la Calabria alla Grecia.
Il neonato nella regione del nord est, dopo essere venuto al mondo e aver vissuto la sua prima settimana, ha una prospettiva complessiva di vivere 2 anni in più rispetto a un neonato calabrese.
I piccoli che vengono al mondo in Calabria, nel corso della lora vita, sono costretti a scontrarsi con maggiori difficoltà rispetto ai bimbi veneti.
Dalla possibilità di andare al nido (1 posto in Calabria rispetto ai 9 in Veneto e ai 24 in Emilia Romagna), alla deprivazione materiale che è doppia in Calabria rispetto al Veneto. Per poi passare all’abbandono scolastico, con probabilità doppia rispetto al Veneto.
I dati sono stati forniti nell’ambito del progetto "Nascita" ('Nascere e crescere in Italia'), presentato al congresso, il cui obiettivo è quello di monitorare lo sviluppo fisico, cognitivo e psicologico, lo stato di salute e benessere di una coorte di nuovi nati, nei primi 6 anni di età, e valutare i potenziali fattori che possono influenzarli.