Creato un database per tutelare la cultura e la lingua arbëreshe
“L’iniziativa attuata dall’Università della Calabria, attraverso il prof. Francesco Altimari, direttore del Dipartimento di Linguistica, dalla Provincia di Crotone e dal distretto arberesh, che si è concretizzata con la creazione di un database, rappresenta un importante momento di crescita e di ricerca culturale, nel rispetto di quell’azione politica, che attraverso la legge regionale n.15, tende a riscoprire e tutelare l’importanza della cultura e della lingua arberesh“. Lo ha detto questa mattina l’assessore provinciale alla Cultura, Diodato Scalfaro, nel corso della presentazione in sala Azzurra del database per il “Lessico delle parlate arbëreshe del Crotonese”. “Il data base –ha aggiunto Scalfaro- costituisce un grande contenitore di antichi termini della lingua albanofona, indispensabile per il mantenimento ed il trasferimento della stessa alle future generazioni”. Alla presentazione hanno partecipato, oltre a Scalfaro ed Altimari, gli amministratori dei Comuni di Carfizzi e San Nicola dell’Alto, il consigliere provinciale Umberto Lorecchio, le operatrici degli sportelli linguistici dei comuni arberesh e la dirigente del settore cultura dell’Ente intermedio Silvana Corrado. Unical e Provincia di Crotone hanno realizzato,nel corso del 2010, il progetto “Lessico delle parlate arbëreshe del Crotonese”. Tale intervento culturale ha portato alla compilazione di un archivio digitale in cui sono state raccolte e schedate le informazioni lessicografiche riguardanti le comunità albanofone di: Carfizzi, Pallagorio e San Nicola dell’Alto. L’Unical ha individuato, per lo svolgimento del progetto in questione, Battista Sposato (ingegnere informatico) Maria Luisa Pignoli (assegnista c/o il Dipartimento di Linguistica dell’Ateneo calabrese), Emilia Conforti (dottore in ricerca c/o il Dipartimento di Linguistica dell’Ateneo calabrese) Patrizia Curcio (Operatrice di Sportello Linguistico c/o il Comune di San Nicola dell’Alto). L’ingegnere Sposato ha avuto l’incarico di predisporre e implementare il database, atto a raccogliere il lessico delle parlate arbëreshe oggetto di studio; le dott.sse Pignoli, Conforti e Curcio si sono occupate di reperire sul campo i dati lessicali necessari alla compilazione del database. Il progetto si è articolato in due fasi successive: una ha riguardato la raccolta sul campo dei dati lessicali; l’altra è stata caratterizzata dall’elaborazione dei dati registrati e del loro inserimento all’interno del supporto elettronico di archiviazione, appositamente predisposto ad accogliere le informazioni dialettali. Durante la prima fase progettuale, le ricercatrici si sono recate periodicamente presso le comunità oggetto di studio e hanno sottoposto ad interviste guidate un gruppo di parlanti locali, individuato ad hoc in base a criteri scientifici di raccolta lessicografica. Il campione di informanti scelto è stato identificato all’interno della generazione più anziana di parlanti autoctoni, ai quali è stato richiesto di rispondere alle domande predisposte all’interno dei questionari in ottemperanza ai criteri di reperimento dei dati lessicali scientificamente riconosciuti e secondo i principi più avanzati di raccolta lessicografica. L’Atlante Linguistico Europeo è composto da due tipologie di questionario: all’interno del primo (Ale 1), vi è rappresentato il “sistema concettuale dei concetti universali” attraverso una serie di domande numerate, suddivise in tre macro-sezioni (L’Universo, L’uomo e L’uomo e l’universo), le quali sono internamente articolate in altrettante micro-sezioni che indagano particolari campi semantici (per es., Il cielo e i corpi celesti, il corpo e le membra, l’agricoltura, il tempo e i rapporti nel tempo, ecc…), per un totale di 546 domande. Del secondo questionario (Ale 2), si sono utilizzate unicamente le sezioni di indagine relative al IV° capitolo, “Lessicologia” che comprende quattro “campi concettuali”: i nomi di parentela, i nomi dei colori, le formule di saluto e i paradigmi semantici relativi agli animali di allevamento, in particolare, gli ovini, i bovini, i cavalli e i suini, per un totale di circa 3.000 domande. Tutte le interviste sono state registrate in formato digitale con l’ausilio di un registratore vocale, al fine di permettere alle ricercatrici, da un lato di poter rielaborare il materiale lessicale raccolto in un formato, quale è quello digitale, più adatto a rimaneggiamenti ed adattamenti sonori, grazie all’adozione di particolari software (Soundforge) capaci di ottimizzare la qualità audio dei files acquisiti. Dall’altro lato, le registrazioni evitano che vengano dispersi, fraintesi o omessi dati linguistici rilevanti ai fini dell’indagine lessicografica, per cui hanno il ruolo di documentare di fatto anche la qualità del lavoro svolto. Durante la seconda fase, i dati reperiti sul campo sono stati elaborati e resi fruibili in formato elettronico, attraverso la compilazione del database predisposto. L’archivio elettronico è strutturato come un normale archivio cartaceo, nel quale sono contenute le seguenti informazioni: forma arbëreshe dialettale, nome della comunità arbëreshe di appartenenza del lemma, trascrizione fonetica, pronuncia, traduzione italiana, eventuali accezioni di significato e riferimenti alla struttura del questionario somministrato (fonti). Il “Lessico delle parlate arbëreshe del Crotonese” sarà pubblicato in duplice formato all’interno di un unico cofanetto, in cui sarà contenuto il dvd del database elettronico, corredato da un glossario in formato cartaceo, in cui comparirà il lemma in lingua arbëreshe, reperito all’interno di una singola comunità e la traduzione in lingua italiana. La distribuzione dell’opera a ciascuna comunità coinvolta nel progetto sarà a cura del Dipartimento di Linguistica dell’Ateneo calabrese.