Tumori: oltre 10mila nuovi casi ogni anno in Calabria. Garofalo: “istituzione registro non basta”
In Calabria 80.200 persone convivono con il tumore e 10.350 nuovi casi registrati ogni anno, come riporta un’accurata indagine del progetto di “Salute donna onlus”.
Sulla pesante statistica è intervenuto il Presidente del Centro Studi “Giorgio La Pira” di Cassano All’Ionio, Francesco Garofalo, che ha dichiarato: “Da calabrese, sono sconfortato dai risultati che mettono in evidenza una situazione sanitaria ed ambientale non in buona salute. “
“La sfida – aggiunge Garofalo - si gioca su un doppio binario: resta aperta tutta la partita legata alla “famigerata” vicenda dell’interramento delle ferrite di zinco provenienti dalla ex Pertusola Sud di Crotone nel Comune di Cassano All’Ionio e sull’intero territorio della sibaritide. Le popolazioni interessate ancora oggi, attendono di capire quale nesso e incidenza vi è stato tra le ferrite di zinco e l’alta percentuale di decessi per tumori registrati negli ultimi anni e nel breve periodo, atteso che nel Comune di Cassano all’Jonio e nell’alta Calabria si continua a morire.”
“Così’ come – evidenzia Garofalo -, l’istituzione del registro dei tumori da solo non basta, se non è accompagnato da un serio ed approfondito studio epidemiologico da parte dell’Istituto Nazionale Superiore di Sanità. C’è poi l’inquinamento delle falde acquifere poiché le acque sotterranee fluiscono lentamente nel sottosuolo all'interno degli acquiferi e l'impatto delle attività umane può durare per un tempo relativamente lungo, il che significa che l'inquinamento verificatosi alcuni decenni fa può essere ancora oggi una minaccia per la qualità delle acque di falda e, in alcuni casi, può persistere anche per molte generazioni a venire.”
“Inoltre, -chiosa il Presidente del Centro Studi - dall'esperienza di varie operazioni di bonifica degli ultimi 20 anni si è evinto che le misure adottate, nella maggior parte dei casi, non sono state in grado di rimuovere completamente tutti i contaminanti, e che le fonti inquinanti, anche se parzialmente rimosse, possono continuare ad emettere per lunghi periodi di tempo. C’è la forte urgenza da un lato, a capire che cosa esattamente è accaduto e dall’altra, a migliorare la qualità della vita di tante persone affetti da neoplasie.”