Reggio celebra il 4 novembre con un’esercitazione antiterrorismo
A seguito degli attentati di Parigi del 7 gennaio e 13 novembre 2015 e quelli del 22 marzo 2016 a Bruxelles, la dimensione del terrorismo di matrice confessionale, è stata portata ad un nuovo livello in tutto il continente europeo. Conseguentemente a ciò, l’Arma dei Carabinieri si è immediatamente attivata per adeguare il proprio sistema di contrasto alla nuova minaccia.
Dall’estate del 2016, pertanto, sono pienamente operative sul territorio nazionale 18 Aliquote di Primo Intervento (Api) e 13 Squadre Operative di Supporto (Sos) specificatamente addestrate per fornire una prima risposta in caso di attacco terroristico, in attesa dell’arrivo del Gruppo di Intervento Speciale (Gis).
Le Api, in particolare, fanno perno sulla struttura territoriale dell’Arma e sono permanentemente schierate in 16 capoluoghi di provincia già selezionati oltre che nei 2 reparti dei Cacciatori di Calabria e Sardegna e sono poste sotto il Comando del locale Comandante Provinciale dei Carabinieri, con il compito di intervenire con la massima rapidità in caso di attacco terroristico multiplo ad obiettivi nell’area di competenza.
L’Aliquota di Primo Intervento di Reggio Calabria effettua quotidianamente una vigilanza dinamica dedicata ad una serie di obiettivi sensibili collocati nell’ambito provinciale e selezionati dalla Prefettura su proposta delle Forze di Polizia. Intervengono inoltre in situazioni d’emergenza di bassa complessità come barricamenti domestici, azioni finalizzate a neutralizzare i cosiddetti “active shooter” (criminali asserragliatisi durante la commissione di un reato) con l’ausilio del negoziatore, militare specializzato in forza al Comando Provinciale di Reggio Calabria, il quale nell’intervento effettua una negoziazione e analisi dei rischi attraverso il contatto comunicativo e persuasivo per la risoluzione della crisi.
Nella Provincia di Reggio Calabria, un intervento congiunto e risolutivo delle Api impiegati insieme alla figura del negoziatore è avvenuto il 4 gennaio 2019 a Stignano, allorquando un soggetto minacciava di far esplodere delle bombole del gas mettendo in pericolo sé stesso e gli altri cittadini delle palazzine limitrofe e solo la sinergia tra gli operanti e l’empatia creata con il soggetto ha evitato gravi conseguenze.
L’esercitazione organizzata, pone in risalto lo studio di casi concreti, l’addestramento delle unità impiegate, la perfetta sinergia con gli altri attori impegnati sul territorio, in questo caso il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, cha ha contributo in maniera importante a qualificare gli operatori dell’Arma nel primo soccorso. In definitiva, il complesso di peculiarità che esalta la doppia natura dell’Arma dei carabinieri, apprezzata in patria e all’estero, di forza di polizia a competenza generale e di Forza armata in servizio permanente di pubblica sicurezza.
Con riferimento all’esercitazione odierna, per la ricorrenza del 4 novembre lo studio si è rivolto dell’attentato alla stazione di Marsiglia dell’ottobre 2017, uno dei più significativi attentati che agisce in maniera improvvisa, in un luogo di aggregazione ad alta affluenza, come una stazione ferroviaria. Un’azione – quella posta in essere dagli operatori dell’Arma, con l’intervento della Cri - tesa a ripristinare l’ordine pubblico, evitando conseguenze ben più gravi, minimizzando nel contempo l’impatto in termini di uso della forza.