“Mammamiabella”: paura, ironia e tanta dolcezza sulla maternità, in scena al Cilea
Una straordinaria commedia musicale che parla di emozioni, pannolini, rinunce e tante aspettative di neo genitori. “Mammamiabella”, commedia di Elena Sofia Ricci andata in scena ieri sera al teatro “Cilea”, secondo appuntamento della rinomata kermesse dell’Officina dell’Arte, strega il pubblico reggino entusiasta del coraggio di strepitosi attori, Federico Perrotta, Valentina Olla e Sabrina Pellegrino, autrice pure del testo, di parlare con ironia, un pizzico di dissacrazione e tanto amore, su tutto ciò che gravita attorno all’arrivo di una nuova vita.
Una storia normale e vera, comune a tantissime altre e proprio per questo il pubblico si identifica in quei personaggi emozionandosi pure. Un atto unico dove spicca la bravura di tre “cavalli” di razza sul palco alle prese con i consigli di suoceri, parenti, ginecologi un po’ strambi e di uno straordinario amico gay.
A scandire i passaggi salienti della storia, le musiche del maestro Stefano Mainetti magistralmente eseguite dal vivo dagli strumentisti Peppe Russo, Alex Bascelli e Alessio Renzopaoli, che diventano incalzanti quando il futuro padre elenca disperato a quante partite di calcetto e uscite con gli amici dovrà rinunciare, si trasformano in un tango quando lui e lei si fronteggiano nel vano tentativo di essere genitore perfetto o creano una suggestiva ninna nanna quando i pensieri viaggiano veloci in assoluto equilibrio tra ansia e felicità.
Un grande ciuccio si impone sulla scena e tra oggetti che serviranno al bimbo ed entrate ed uscite di personaggi “sò tutto io” interpretati dall’istrionico Perrotta e dalla agguerrita Pellegrino, si snodano situazioni esilaranti come l’aumento di peso della futura mamma di 40 kg o il conferimento dell’assegno di maternità all’Inps. Un progetto coraggioso quello voluto e costruito da Federico Perrotta e Valentina Olla, coppia sulla scena e nella quotidianità, che tratta la gravidanza con profondo rispetto e con quel pizzico di leggerezza colta nel duetto finale dei due genitori che avranno pure cambiato il loro modo di vivere consapevoli delle rinunce e dei sacrifici che saranno obbligati a fare, ma da ora in poi, le loro esistente saranno mutate per qualcosa di molto più grande e prezioso: un figlio.